In “Chi è Stato” vengono prese in esame anche le connessioni
che esistono tra la ‘ndrangheta e la S.S.106.
L’inchieste “Bellu Lavuru” e “Bellu Lavuru 2” sono, senza
ombra di dubbio, la dimostrazione di quanto i lavori di ammodernamento della
strada Statale 106 Ionica calabrese costituiscano un crocevia di forti interessi
tra mafia-massoneria e multinazionali del cemento.
Vi segnalo questo articolo – di ieri pomeriggio – relativo alle
novità sull’inchiesta “Bellu Lavuru 2” e vi invito a leggerle.
L’immagine utilizzata nell’articolo (che ho riportato anche in questo post), è quella della galleria
di ''Sant'Antonio'', crollata il 3
dicembre 2007 e che solo per un caso fortuito non ha provocato vittime tra gli
operai, riusciti a sfuggire in tempo.
Il crollo, scrive il gip ''è
indicativo dell'approssimazione con la quale è stato gestito l'appalto
pubblico, nonché degli artifici messi appunto per nascondere le frodi messe
in atto dalla società appaltatrice nella realizzazione dell'opera pubblica in trattazione,
con le complicità dell'organo di controllo dell'ente appaltante, ovvero il
direttore dei lavori dell'Anas, che ha omesso i dovuti controlli e che, anche
quando ha avuto modo di rilevare le inadempienze della succitata società
appaltatrice, non ha adottato i dovuti provvedimenti o quantomeno informato i
sovraordinati uffici dell'Anas''.
Fabio
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