martedì 26 novembre 2013 0 commenti

L’incoscienza di una minoranza dell’alto jonio ci ucciderà!




Nella pagina regionale de “Il Quotidiano della Calabria” di ieri, un articolo a firma di Maria F. Fortunato e Franco Maurella ha il merito di amplificare una protesta che insiste per la verità da più tempo rispetto al tracciato della Nuova S.S.106 nell’alto jonio cosentino.

In pratica, si avanzano le istanze di protesta di pochi – che poi numericamente vengono elevati miracolosamente a “maggioranza” – rispetto al tracciato della Nuova S.S. 106 che attraverserebbe
contrada Lista, uno dei più importanti siti archeologici d’epoca romana dell’alto Ionio. Si dice che il passaggio della Nuova S.S. 106 su contrada Lista, diventerebbe addirittura “una cesura, interrompendo la continuità dell’area di scavo” poi si ricorda che la stessa area è da decenni “ancora in attesa di una piena valorizzazione”.

Si avanza anche l’ennesimo pretesto: la nuova Statale 106 ionica passerà a ridosso del castello di Roseto Capo Spulico (come se non fosse già così per l’attuale S.S. 106), ed infine si ricorda che ad Amendolara il nuovo tracciato correrà per circa tre chilometri in trincea (dunque ad un livello più basso rispetto al terreno), come se ciò non avvenisse già in altri tratti della S.S. 106 in Basilicata ed in Puglia dove però questa strada è stata ammodernata ed ha 4 corsie.

L’articolo, per la verità, ha anche dei meriti: per esempio quello di spiegare chiaramente che il nuovo tracciato indicato dall’Anas è figlio di diverse esigenze tra le quali il rilevamento di sacche di gas nel sottosuolo che hanno portato i progettisti a ripensare il tracciato e pervenendo, appunto, a quello attuale.

L’articolo, sempre per la verità, nasconde anche un altro elemento importante: l’Anas è pervenuta a queste decisioni anche dopo un incontro avuto con quanti si ritengono oggi contrari a queste scelte che definiscono senza mezzi termini “invasive”. Pertanto, è utile che si sappia, l’Anas ha voluto discutere e ragionare con i cittadini (anche quelli più scontenti), dell’area dell’alto jonio cosentino.

Intendo ricordare brevemente che dei 415 chilometri di strada Statale 106 Ionica che attraversano la nostra Calabria solo il 20% risulta ad oggi ammodernato mentre tutto il resto non lo è. Così come ritengo doveroso ricordare che la Roseto – Sibari è l’unico ed il solo tratto della S.S,106 calabrese ad essere, ad oggi, finanziato, dotato di un progetto definitivo peraltro consegnato, nello scorso mese di giugno, dal Contraente generale agli uffici dell'Anas. È, quindi, un tratto di S.S. 106 che deve essere solo cantierizzato (come è scritto a chiare lettere anche sul sito web ufficiale dell’Anas).

È utile, altresì, ricordare che il mancato ammodernamento di questa strada è causa anche nel tratto Sibari – Roseto dell’impoverimento di quell’area e del crescente fenomeno dello spopolamento (come peraltro indicano chiaramente i recenti dati relativi al Rapporto Svimez), e che l’avvio dei lavori di ammodernamento renderebbero possibili 2.000 posti di lavoro.

Non intendo dimenticare, infine, un aspetto che, invece, a me interessa particolarmente: quello relativo alle tante vittime (i numeri parlano chiarissimo), ed alle centinaia di feriti e, quindi, al numero incredibile di incidenti stradali che possono e debbono essere evitati a tutti i costi attraverso l’ammodernamento della S.S. 106 nel tratto, appunto, compreso tra Sibari e Roseto!

Occorre finire questa inutile ed inqualificabile querelle campata in aria con argomenti pretestuosi che vanno dai 4 cocci che dal ’60 (dopo oltre mezzo secolo), non si è nemmeno riusciti a valorizzare alle motivazioni più eclatanti che non intendo riportare per vergogna! Occorre, inoltre, concentrarsi sul futuro di questa regione che merita una strada civile ed un futuro di sviluppo. Occorre leggere un po’ di dati, sfruttare la memoria che spesso non c’è o si perde anche in mala fede per ricordare che solo quest’anno, in quel tratto, ha perso la vita Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni, deceduto il 03 gennaio a Trebisacce, Marcel Mocan di 44 anni deceduto il 04 giugno a Trebisacce, Doru Badu di 42 anni, deceduto il 04 giugno a Trebisacce (CS), Clelia Andali di 57 anni, deceduta il 28 luglio a Villapiana e Leonardo Gualandris di 12 anni, deceduto il 28 luglio a Villapiana!

Occorre smetterla di avventurarsi in questa polemica decidendo, invece, di avere la coscienza necessaria ed il coraggio che serve in questi casi per assumere le scelte più giuste e lottate affinché l’Anas inizi e termini al più presto quei lavori. Per il futuro e lo sviluppo dell’alto jonio, per il lavoro e, soprattutto, per la vita!

Fabio Pugliese
Autore di “Chi è Stato?”, un libro-inchiesta sulla strada statale 106 ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte”
domenica 24 novembre 2013 0 commenti

Buon successo per la presentazione di “Chi è Stato?” a Crotone




Grande successo per la presentazione a Crotone del libro “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte”.

La presentazione, che si è tenuta ieri presso la storica Libreria Cerrelli, ha visto una buona presenza e partecipazione di pubblico ed, insieme, gli interventi del Dott. Pino Condello (Presidente Associazione “Le Arnie” che ha organizzato l’iniziativa), del Dott. Maurizio Mesoraca (Presidente Università Popolare Mediterranea di Crotone e già Senatore per il PCI nella X legislatura), e dell’Ing. Fabio Pugliese autore del libro. L’evento è stato introdotto e moderato dal poeta dialettale crotonese Sebastiano Defonte ed è stato accompagnato dagli intermezzi musicali a cura del musicista e cantautore crucolese Donato Mingrone e da Roberto Cannizzato che nel corso della serata hanno presentato anche l’ultimo singolo inedito “Ma chi ti dice” dedicato appunto alla S.S.106.

Alla presentazione del libro è seguito un dibattito che ha visto anche l’intervento di Ferdinando “Nando” Amoruso presente nel pubblico e Presidente del Comitato Pro SS106 V.I.T.A. di Cirò Marina (tra i più attivi sulla jonica calabrese).

«Con questa presentazione il mio libro – afferma Fabio Pugliese – tocca tutte le provincie calabresi coinvolte dalla drammatica presenza della S.S.106 dopo aver percorso, appunto, le provincie di Reggio, Catanzaro e Cosenza. Sono molto orgoglioso: grazie a questa attività ho potuto raccontare ai molti amici incontrati lungo questo percorso non solo i numeri relativi a questa strada che dal 2001 al 2013 ha provocato oltre 350 vittime e più di 8.500 feriti ma anche le responsabilità che questa strada ha con l’impoverimento e lo spopolamento dei territori jonici e, soprattutto, quanto la S.S.106 incida – in termini di costi sociali – sul bilancio della collettività! Affermo da più tempo che i problemi legati a questa “strada maledetta” sono molti ma al primo posto – continua Pugliese – credo sia evidente un notevole gap culturale che impedisce a molti di percepire quali siano davvero le ragioni per le quali l’ammodernamento di questa strada esiste in Puglia ed in Basilicata e finisce di esistere in  Calabria! Spero ed auspico davvero – conclude Pugliese – di aver dato e di poter continuare a dare il mio piccolo e modesto contributo affinché qualcosa possa cambiare in meglio ed affinchè le tante vite spezzate dalla “strada della morte” non vengano perse nel tempo e dimenticate nella nebbia della disinformazione imperante ed improduttiva in cui è precipitata la nostra amata regione».
domenica 10 novembre 2013 0 commenti

PUGLIESE: «Tuinea ventiduesima vittima della S.S.106 Jonica calabrese nel 2013. Superate le 350 vittime negli ultimi 13 anni!»





La morte di Tuinea Fanel, un giovane di 31 anni residente alla Frazione Pellaro di Reggio Calabria, non può lasciare indifferenti. Si tratta, infatti, della ventiduesima vittima della “strada della morte” nel solo 2013.

Ricordo, infatti, che prima di lui sono morti sull’asfalto della strada Statale 106 Ionica calabrese
Jonel Parus 32 anni, Carlo Chiriaco 67 anni, Vincenzo Salvatore Corvino 43 anni, Valentina Fiore 21 anni, Teresa Fiore 25 anni, Antonio Perrone 52 anni, Domenico Iacino 21 anni, Marcel Mocan 44 anni, Doru Badu 42 anni, Bruno Frustace 84 anni, Roberto Leonardo 52 anni, Antonietta Vigile 61 anni, Angelina Borelli 47 anni, Clelia Andali 57 anni, Leonardo Gualandris 12 anni, Teresa Fullone 75 anni, Giovanni Bevilacqua 73 anni, Antonia Amato 72 anni, Domenico Grillo 38 anni, Matteo Battaglia 12 anni e Raffaele Caserta 38 anni.

Tuinea Fanel è morto a causa di un incidente e mentre la stampa con puntualità ci riferisce che sono in corso accertamenti necessari a ricostruire l’esatta dinamica che vede coinvolta un’autovettura Renault Clio ed il pedone di nazionalità rumena non intendo tacere su quanti hanno concorso – ovviamente in modo indiretto – alla perdita di una vita umana.,

Parlo dello Stato italiano che attraverso il Ministero ai Trasporti ed alle Infrastrutture ha destinato alla Calabria solo 400 milioni di euro (degli 11 miliardi investiti sulla rete dei trasporti nazionale), facendo in modo peraltro che nemmeno un euro di questa ridicola somma venisse investita sulla “strada della morte”!

Parlo anche e, soprattutto, della classe politica dirigente regionale: la loro insipienza, la loro indifferenza e la loro incapacità anche di scuotersi e di non avere il coraggio necessario ad assumere le scelte giuste di fronte ai numeri impietosi legati alla “strada della morte” ci permette di definire perfettamente le cause e le ragioni per le quali nulla è cambiato e, purtroppo, cambierà rispetto alle sorti della S.S. 106.

Ho scritto e raccontato che dal 2001 al 2010 questa strada ha causato 283 vittime. Nel 2011 sono state 28 le vittime. Se uniamo quelle del 2012 a quelle di quest’anno possiamo affermare che in 13 anni sono già oltre 350 le vittime di questa strada! Cosa altro serve per far capire a chi dovrebbe intervenire che occorre l’ammodernamento immediato della “strada della morte”?

Non intendo aggiungere altro. Non credo serva aggiungere altro! Tuttavia, intendo esprimere, anche grazie alla stampa, i miei sentimenti di vicinanza e cordoglio ai familiari di Tuinea Fanel ventiduesima vittima di una strage di Stato che, purtroppo, non cesserà di esistere!


Fabio Pugliese, 10 novembre 2013
domenica 20 ottobre 2013 0 commenti

Pugliese: «Oggi a Roghudi la Calabria e la Chiesa vera che si ribella e non vuole morire sull'asfalto della S.S.106»




Nel mese di agosto scorso ho avuto modo di scrivere una lettera ai Vescovi delle diocesi attraversate dalla strada Statale 106 Ionica calabrese. La mia non era solo una lettera ma era anche un appello rivolto agli alti prelati affinché la Chiesa in Calabria potesse determinarsi in difesa del valore della vita che sempre più viene a perdersi sull’asfalto della “strada della morte”.

In realtà ero convinto che il Vescovi delle diocesi di Cassano allo Jonio, Rossano – Cariati, Crotone - Santa Serverina, Catanzaro – Squillace, Locri e di Rggio Calabria – Bova fossero pronti a recepire i messaggi del Pontefice e, più in generale, della Chiesa di Roma.

In Calabria, invece, è ormai un dato di fatto: non solo c’è una classe politica che è decisamente agli antipodi rispetto a quella dell’Italia e che segna, quindi, una controtendenza nella misura in cui non riesce ad interessarsi al nostro territorio producendo fatti concreti e tangibili che possono permetterci di poter vantare loro anche solo un merito!

In Calabria, è dura ma è così, abbiamo anche una Chiesa che è in contro tendenza rispetto a quella di Papa Francesco che – giusto per fare un esempio – nella Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno a Rio esortava tutti ad «essere rivoluzionari», ad «andare controcorrente» e, soprattutto, a «ribellarsi” a questa «cultura del provvisorio» che, in fondo, «crede che non siate in grado di assumervi responsabilità, che non siate capaci di amare veramente».

Il messaggio del Pontefice è chiaro: «Abbiate il coraggio di andare contro corrente. Abbiate il coraggio di essere felici». Peccato che non viene recepito dalla Chiesa calabrese! Incapace di avere quel coraggio necessario per “sganciarsi” dalle stanze del potere, di ribellarsi a logiche antiche e deleterie per la nostra comunità regionale e, soprattutto, non adatta ad innescare quella rivoluzione culturale che deve porre al centro dei problemi la difesa della vita ed insieme il diritto alla mobilità dei calabresi.

È una Chiesa, quella calabrese, perfettamente omologata alla politica calabrese. «Si è più beati nel dare che nel ricevere» (Atti 20,35): è un concetto che questa nostra Chiesa regionale sembra non considerare ed in questo.

Alla mia lettera, ovviamente, nessuno dei Vescovi a risposto! Probabilmente, se l’avessi inviata a Papa Francesco, non avrebbe esitato un attimo a telefonarmi se proprio non poteva rispondermi. A me, invece, è stato riservato dalla mia Chiesa calabrese solo silenzio ed indifferenza.

Per questa ragione vorrei riconoscermi non più nella Chiesa degli alti prelati calabresi ma in quella dei “piccoli” parroci come don Giovanni Zampaglione che oggi alle 18:30 ha organizzato una fiaccolata per ricordare tutte le vittime della strada Statale 106 Ionica calabrese. Don Giovanni, parroco di Roghudi (provincia di Reggio Calabria), è riuscito a coinvolgere la sua comunità parrocchiale ed, insieme, molti fedeli delle comunità vicine che oggi, partendo appunto dalla Piazza comunale di Roghudi si ribelleranno, andranno contro corrente e si assumeranno la responsabilità di essere tutti, insieme, dei rivoluzionari così come a Rio, pochi mesi fa, ha chiesto il Papa Francesco.

Don Giovanni Zampaglione  ha spiegato che «la strada della morte, in questi ultimi anni ha mietuto troppe vittime» e che attraverso questa fiaccolata si vuole «dire BASTA alle troppe vittime di incidenti stradali, BASTA all’atroce scia di sangue sulla statale 106, BASTA ai fiori sull’asfalto, diamo precedenza alla vita! ».

Il parroco di Roghudi ha poi precisato che è necessario «l’impegno delle istituzioni, affinché la S.S. 106 non rimanga “l’eterna incompiuta” ed, insieme, l’impegno degli automobilisti al rispetto delle regole” ed a poi invitato a presenziare ed a vivere la fiaccolata di oggi perché «serve la collaborazione da parte di tutti».

Questa sera, per impegni precedentemente assunti, non potrò partecipare da cittadino calabrese e, soprattutto, da cattolico alla fiaccolata di Roghudi. Tuttavia, sarò presente idealmente e spero ed, inoltre, prego che la fiaccolata possa raccogliere l’adesione di tante donne e uomini che spinti anche dall’appello di Papa Francesco decideranno di “ribellarsi” civilmente contro coloro i quali sono corresponsabili delle tante vittime della “strada della morte”.

Sono convinto, infatti, che una forte partecipazione possa essere utile anche a dare il giusto esempio affinché anche la Chiesa calabrese, distante anni luce dalle migliori istanze di cambiamento che provengono dalla Chiesa di Roma, possa svegliarsi e decidere di “andare contro corrente” difendendo senza riserve il valore della vita che non può morire in uno schianto sull’asfalto della strada Statale 106 Ionica calabrese.

Fabio Pugliese


giovedì 17 ottobre 2013 0 commenti

Pugliese: «Il rapporto Svimez fornisce prove sull'inadeguatezza delle scelte sui Trasporti decise dai nostri politici regionali»

 (Le foto del tragico incidente avvenuto oggi a Pellaro in Provincia di Reggio Calabria)




È di pochissime ore fa la notizia che la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), ha presentato un documento che ritrae una Calabria sempre più depressa sotto il profilo finanziario.

Desertificazione produttiva, spopolamento, invecchiamento e povertà. Questo il quadro devastante che traccia lo Svimez sul futuro prossimo della Calabria. Secondo gli analisti dell'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno, da qui al 2065 le regioni meridionali dovranno fare i conti con un peggioramento del quadro economico che avrà ripercussioni anche sulla demografia dei territori. Nel rapporto Svimez  sull'economia del Mezzogiorno presentato oggi a Roma la Calabria esce malconcia con un aspettativa sul proprio futuro veramente buio.
In dieci anni, calcolano gli esperti dell'Associazione, la ricchezza prodotta nella regione è scesa di oltre 4 punti percentuali. Quarto peggior dato dietro a Basilicata (-8,8%), Molise (-7,2%) e Puglia anche se in termini assoluti la nostra regione si conferma la più povera con 16.460,30 euro quale reddito pro capite. Un dato anche esso in peggioramento rispetto al 2011 (-0,3 punti) segno che il vento di crisi che ha spirato su tutto il Vecchio Continente ha colpito particolarmente la Calabria e gli effetti si percepiscono anche in termini occupazione.
Tra il 2009 e il 2012 la nostra regione ha lasciato sul terreno circa 29mila occupati che in termini percentuali si traduce in una flessione del 4,9 per cento. Nel resto del Paese la media è stata pari a -2,2 per cento.
Così ,con un quadro come questo, le ripercussioni si sono avute anche sui tassi migratori. In particolare tra il 2000 e il 2011, si legge nel rapporto, i calabresi in possesso di una laurea e in fuga dalla propria terra sono notevolmente cresciuti. Se tredici anni addietro oltre 17 laureati su cento hanno fatto la valigia, nel 2011 a scappare sono stati il 27,1%,: una quota al di sopra della media del sud Italia (25%). Un flusso emigratorio che finisce per impoverire ulteriormente la nostra regione che si trova così a fronteggiare il futuro senza una classe dirigente qualificata.
L'indice più chiaro dello stato di malessere che vivono le famiglie calabresi emerge dal rapporto per quanto attiene la povertà. Dai dati elaborati dagli analisti dello Svimez, infatti, quasi tredici famiglie su 100 devono vivere con meno di mille euro al mese e circa 5 hanno meno di 6mila euro all'anno. Un dato quest'ultimo molto al di sotto della media nazionale (2%), ma anche dello stesso meridione (3,8%) e dimostra lo stato di profonda difficoltà che si trovano a vivere i calabresi.

«Il documento elaborato dallo Svimez – afferma Pugliese – mette in evidenza una situazione di sofferenza del Mezzogiorno che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Nel tempo si è accumulato un malessere profondo che – mai come oggi – rischia di esplodere in forme di protesta anche veementi.
L’indicatore che sorprende maggiormente è quello relativo alla disoccupazione insieme ai dati sullo spopolamento. Anche per questa ragione nei giorni scorso ho inviato una lettera alla nostra classe politica dirigente regionale avanzando delle proposte e dei suggerimenti relativi alle Linee Guida del Piano Regionale dei Trasporti poiché sono convinto che proprio dalle infrastrutture può e deve ripartire il rilancio della nostra regione. Coloro i quali hanno responsabilità pubbliche devono fare un po’ di autocritica! Questi dati, infatti, non possono ne debbono essere letti solo come la conseguenza della crisi economica globale ma devono essere inquadrate anche e soprattutto in un contesto di responsabilità politiche oggettive della nostra classe politica regionale.
Restando al tema dei Trasporti (che a me è tanto caro), credo che le Linee Guida approvate l’altro ieri dalla IV Commissione della Regione Calabria rischiano di compromettere lo sviluppo atteso con la conseguenza di rendere tardivi i segnali di ripresa che tutti, qui in Calabria, ci attendiamo. Esprimo, inoltre, una triste soddisfazione: quella di non essere più il solo ad avere questa idea atteso che nei giorni scorsi – subito dopo di me – a sostenere le stesse mie convinzioni è scesa in campo anche la CGIL regionale. Serve per la Calabria, mai come oggi, una Politica con la “P” davvero maiuscola, capace di far crescere e valorizzare le risorse della nostra Calabria rendendola competitiva con gli altri Paesi comunitari e con quelli extracomunitari. Oggi, purtroppo, non l’abbiamo e paghiamo a caro prezzo questa assenza insieme alla crisi economica. Spero ed auspico che al più presto la nostra Calabria possa avere una guida sicura, migliore e più lungimirante di quella attuale e, soprattutto, spero che al più presto la rete dei trasporti regionali venga riconsiderata dalla politica calabrese un settore fondamentale per poter determinare la crescita economica (e non solo), della nostra regione».


mercoledì 16 ottobre 2013 0 commenti

Pugliese: «Sulle Linee Guida del PRT scelte degne di un mercato del pesce!»




Le Linee Guida del Piano regionale dei Trasporti sono state approvate a maggioranza nella riunione di ieri dalla IV Commissione Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente. Nell’ambito della quale si registrano: l’astensione del gruppo del Partito Democratico (che non ha espresso un voto contrario!); la scelta individuale dell’On. Domenico Talarico di non partecipare al voto; l’incredibile ed a mio avviso ingiustificata assenza dell’Assessore ai Trasporti On. Luigi Fedele.

Il Presidente della IV Commissione On. Gianluca Gallo ha espresso soddisfazione «per il reinserimento della previsione, in questo strumento di pianificazione, dell’ipotetica futura realizzazione dell’aeroporto della provincia di Cosenza, in particolare della Sibaritide». L’Assessore dei Trasporti On. Luigi Fedele ha dichiarato che «è stato messo un tassello importante per la pianificazione in materia di trasporti in Calabria» ed ha sottolineato che è stata forte la volontà «di recepire ogni tipo di osservazione prodotta».

Quest’ultima dichiarazione prodotta dall’Assessore ai Trasporti On. Luigi Fedele insieme a quella del Presidente della IV Commissione On. Gianluca Gallo confermano, dopo l’attenta lettura di tutti i documenti pubblicati on-line sul sito web della Regione Calabria relativi alla riunione di ieri della IV Commissione (si allegano i link di riferimento), di poter fare alcune importanti considerazioni:

1)      Le Linee Guida del Piano regionale dei Trasporti rappresentano un ottimo elaborato per quanto riguarda l’elaborazione dei dati: come si può vedere nel documento (peraltro pubblico), nei fatti si riscontra un buon lavoro nella individuazione e nella presentazione dei dati relativi alla nostra Regione;

2)      L’impostazione politica che attraverso le Linee Guida è stata data al Piano dei Trasporti è senza alcuna ombra di dubbio da “mercato del pesce”. Basta considerare che sono state tutte recepite le osservazioni: protocollo numero 41723 e 41725, a firma del consigliere Magno, protocollo numero 41729, a firma del gruppo consiliare dell’UDC, protocollo numero 41886, a firma del consigliere Scalzo, protocollo numero 41911, a firma del consigliere Giordano, protocollo numero 41975, a firma del consigliere Franchino, protocollo numero 42018, a firma del consigliere Pacenza. Nessuna osservazione, in pratica, è stata rigettata!

3)      Il Piano regionale dei Trasporti che ora verrà realizzato nascerà all’insegna della mancanza totale di quel rigore istituzionale necessario ed imprescindibile per un documento così tanto importante, incapace di definire con precisione (leggere per credere), quali siano le priorità infrastrutturali della nostra regione, i tempi di realizzazione, le risorse necessarie e fortemente vincolato non a scelte di interesse generale come si auspicava ma, invece, a fortissime spinte campanilistiche che rischiano di diventare deleterie per il futuro della nostra Calabria.

È evidente, quindi, che si andrà ad un Piano dei Trasporti regionale nato da una impostazione di basso profilo peraltro non privo di contrasti con le scelte nazionali in ambito dei trasporti che nell’immediato futuro con molta probabilità danneggeranno non poco la nostra regione.

Sulla strada Statale 106 Ionica calabrese c’è poco da dire: pur essendo inserita nel Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti definito nel 2001 dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e pur essendo inserita nella rete stradale primaria della nostra regione sarà interessata solo dai lavori di messa in sicurezza attraverso la realizzazione di 42 interventi in corrispondenza dei punti critici di maggiore pericolosità localizzati nelle sole province di Crotone e Cosenza (per un investimento complessivo di 74 milioni di Euro) e poi sarà realizzata la Nuova S.S. 106 Ionica (ovvero una nuova arteria fuori sede a due carreggiate separate, con due corsie per senso di marcia), relativa ai Megalotti 3 e 4 (52 chilometri), che risultano in appalto e chissà quando e se saranno cantierati! Il corridoio jonico, in pratica, ne esce distrutto!

In conclusione, intendo esprimere il mio più vivo e vibrante rammarico nei confronti di una classe politica dirigente regionale che – fatte rarissime eccezioni – pur ammettendo le tante criticità diffuse inerenti alla strada Statale 106 Ionica calabrese che vedono sezioni viarie modeste e disomogenee, tracciati plano-altimetrici vetusti e non adeguati ai livelli di traffico attuale, edificazione incontrollata ai lati della strada, attraversamenti urbani la cui congestione aumenta sempre di nella stagione turistica estiva, accessi caratterizzati da bassi standard di sicurezza, ecc. ecc., non è riuscita ad indicare una soluzione e, soprattutto, non ha avuto il coraggio di assumere altre scelte che potessero guardare all’interesse generale e non a quello di questo o quel territorio.

Le responsabilità di questo agire saranno dirompenti ed, a mio avviso, penalizzeranno fortemente il futuro economico (e non solo), della nostra Calabria: da cittadino libero, da giovane calabrese, da ragazzo che ama la propria terra sentivo forte il dovere civile, etico e morale di scriverlo.

Intendo rivolgere un pensiero, infine, alle centinaia di famiglie che sulla strada Statale 106 Ionica calabrese hanno pianto la scomparsa di un loro caro. Al loro dolore, infatti, mi unisco idealmente: hanno subito una perdita incalcolabile, spesso non hanno avuto giustizia ed ora, come se non bastasse, dovranno prendere atto che nulla (o quasi), cambierà per una strada che continuerà ad essere per tutti la “strada della morte”!  

Fabio Pugliese 





LINK ALLEGATI (invito tutti a consultarli):

Ordine del Giono:

Attività Istruttoria (prodotta da vari Settori):

Diretta:

Racconti Sommari:
domenica 13 ottobre 2013 0 commenti

Pugliese «21 vittime sulla S.S. 106 ora andate dagli On. Regionali che stanno definendo il Piano Regionale dei Trasporti!»




La tragica notte appena trascorsa ci restituisce una nuova amarissima consapevolezza: la strada Statale 106 Ionica calabrese nel 2013 ha causato ad oggi 21 vittime. L’ultima è Raffaele Caserta di 38 anni, fratello del più noto Fabio Caserta (giocatore della Juve Stabia formazione di calcio che attualmente milita in serie B). L’incidente è avvenuto questa notte intorno all’una a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria).



Anche questa volta intendo ricordare le altre vittime della strada Statale 106 nel 2013: Jonel Parus di 32 anni, Carlo Chiriaco di 67 anni, Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni, Valentina Fiore di 21 anni e Teresa Fiore di 25 anni, Antonio Perrone di 52 anni, Domenico Iacino di 21 anni, Marcel Mocan di 44 anni, Doru Badu di 42 anni, Bruno Frustace di 84 anni, Roberto Leonardo di 52 anni, Antonietta Vigile di 61 anni, Angelina Borelli di 47 anni, Clelia Andali di 57 anni, Leonardo Gualandris di 12 anni, Teresa Fullone di 75 anni, Giovanni Bevilacqua di 73 anni, Antonia Amato di 72 anni, Domenico Grillo di 38 anni e Matteo Battaglia di 12 anni.



Esprimo sconcerto per questi numeri aberranti e indegni di una società che ritiene di considerarsi “civile” ed, insieme, il disgusto più vivo nei confronti di una classe politica dirigente – quella calabrese – che  ho avuto modo di interpellare attraverso una mia lettera inviata lo scorso sei ottobre circa la necessità di indicare nel Piano dei Trasporti regionale – che attualmente è in fase di definizione – la strada Statale 106 Ionica come priorità infrastrutturale e che ad oggi non ha ottenuto nessuna risposta.



Ciò aiuta a far capire – semmai ce ne fosse il bisogno – quanto gli attori del nostro “sistema politico regionale” siano distanti se non addirittura ostili alle istanze ed ai bisogni reali dei cittadini, sordi agli appelli di quanti con passione ed amore per la propria terra suggeriscono idee ed azioni concrete necessarie per dare uno slancio di civiltà ed una  prospettiva di crescita per la nostra Calabria che mai come oggi è afflitta dal sempre crescente spopolamento (soprattutto giovanile), dalla crisi economica che è provocata anche dalla mancanza di trasporti e, quindi, da una “strada della morte” che la priva, spesso, dei suoi figli migliori.



L’evidente e conclamata indifferenza per l’interesse generale spesso unito alla mancata conoscenza dei problemi di questa classe politica dirigente regionale fa pensare ad un inconfessato progetto di impoverimento della Calabria in un momento storico in cui in altre parti dell’Italia è cominciata la sfida alla crisi attraverso soluzioni capaci di rilanciare l’economia e l’occupazione.



L’auspicio di tutti era quello di poter vedere finalmente una guida politica capace di rendere la Calabria protagonista di uno sviluppo che, invece, non c’è e non ci sarà mai! La speranza era quella di poter avere finalmente una classe politica dirigente regionale capace di risolvere i problemi che affliggono la nostra regione attraverso quelle scelte strategiche ed importanti che riguardano anche i trasporti e, quindi, la strada Statale 106 Ionica calabrese il cui ammodernamento è oggi una priorità per il Mezzogiorno e l’Italia e non soltanto per la Calabria!



Le vicende della strada Statale 106 Ionica calabrese hanno una storia, un passato, che si realizzano nel presente. Il futuro, per questa importante arteria viaria, si costruisce a cominciare dalla consapevolezza che a noi calabresi il passato è stato scippato. Solo la conoscenza della nostra storia ci renderà liberi (nella mente, prima di tutto)!



L’attuale classe politica dirigente calabrese è la stessa che ha avuto il merito di non utilizzare i fondi europei impiegati nel triennio 2013-2015 e che – giusto per fare un esempio – avrebbero potuto ammodernare i megalotti 2 e 4 della strada Statale 106 Jonica calabrese evitando chissà quante vittime ed è anche per questo corresponsabile delle tante vittime che questa strada prova e provocherà!



Seppure senza ormai speranze mi auguro che dopo la perdita Raffaele Caserta (ventunesima vittima della “strada della morte”), possa nascere una nuova consapevolezza ed una determinazione forte nella classe politica dirigente calabrese che possa concretizzarsi da subito nell’indicazione all’interno del Piano Regionale dei Trasporti con la scelta si indicare la strada Statale 106 Ionica calabrese tra le priorità infrastrutturali della Calabria.



Temo che sia improbabile che un fatto del genere possa essere compiuto dalla nostra classe politica dirigente regionale che, invece, fin qui ha solo avuto modo di dimostrarci di essere abililissima e capace solo con le parole!





Fabio Pugliese
mercoledì 9 ottobre 2013 0 commenti

Pugliese all'Assessore ai Lavori Pubblici Gentile: «Intervenire con decisione per ammodernare il Megalotto 3!».




Raccolgo positivamente la nota stampa diramata dall’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria, Giuseppe Gentile che informa di aver scritto al Presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, per porre alla sua attenzione la situazione dei lavori di costruzione del Megalotto n. 3 della Nuova strada Statale 106 Jonica calabrese.

Sollevo, tuttavia, alcune preoccupazioni rispetto alle informazioni contenute nella stessa nota poiché esse appaiono imprecise e, quindi, anche per questo ritengo di dover sottolineare che la realizzazione del Megalotto 3 “Sibari-Roseto Capo Spulico” è un intervento relativo a 38 chilometri di strada, le procedure per l’affidamento sono state completate e l’aggiudicazione dei lavori è stata ottenuta dall’ATI “Astaldi Spa – Impregilo Spa”. Il costo dell’opera – scrive l’Anas – è di 1.234,75 milioni di euro (e non di 800 milioni come scrive l’Assessore), che risultano disponibili. L’aggiudicazione definitiva è avvenuta, infatti, in data 23 dicembre 2011 e la stipula del contratto in data 12 marzo 2012 con conseguente consegna delle attività di progettazione definitiva – che secondo quanto afferma l’Assessore Gentile – sembra sia avvenuta a giugno 2013.

L’opera che – come giustamente l’Assessore Gentile ha affermato nella sua nota – è importante  e consentirà di prolungare a 126 i chilometri consecutivi a quattro corsie a carreggiate separate di S.S. 106 da Taranto fino a Sibari ma è stata nell’ultimo anno oggetto di contrasto – come certamente sarà noto all’Assessore Gentile – a causa delle posizioni relative ad alcuni sindaci dei comuni dell’alto jonio cosentino che rivendicano la modifica del tracciato stabilita e progettata dall’Anas!

A tal proposito suggerisco all’Assessore Gentile di rivedere ed approfondire nel suo comunicato le affermazioni che riguardano le presunte “aspettative che l'avvio dei lavori ha generato nella popolazione locale” poiché se è vero che moltissimi cittadini sono favorevoli all’avvio dei lavori per la realizzazione del Megalotto 3 è ancor più vero che una sparuta minoranza guidata peraltro da alcuni primi cittadini – alcuni dei quali sono riconducibili alla stessa area politica dell’Assessore Gentile – si oppongono fermamente avanzando – a mio giudizio – motivazioni pretestuose e fuori da ogni logica!

All’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria, Giuseppe Gentile propongo di lavorare energicamente per “imporre” all’Anas ed ai territori l’ammodernamento della S.S. 106 ionica attraverso l’ammodernamento del Megalotto 3 ed, inoltre, di determinarsi affinchè questa importante arteria viaria sia inserita tra le priorità infrastrutturali della nostra regione nell’ambito del Piano dei Trasporti attualmente in discussione nella IV Commissione.

Ciò, infatti, permetterebbe di ammodernare anche quei Megalotti 6, 7, 8, 10, 11 e 12 che attualmente non possono essere realizzati poiché risultano non finanziati. Nel ribadire per l’ennesima volta questa richiesta vorrei sottolineare quanto sia ormai irrimandabile l’ammodernamento della S.S. 106: una strada che – come è documentato nelle foto in allegato – alla prima pioggia (quella di ieri per intenderci), crea disagi inconcepibili per una società che ci definisce civile e, spesso, incidenti e vittime a causa delle acque che invadono la carreggiata e portano detriti che rendono pericolosissima la percorrenza di questa strada.

Fabio Pugliese
9 ottobre 2013
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Lettera ai componenti della IV Comm. della Regione Calabria: «Nel Piano dei Trasporti regionale la S.S. 106 sia tra le priorità»




Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte” ha inviato una lettera al Presidente della Giunta Regionale On. Giuseppe Scopelliti, al Presidente del Consiglio Regionale On. Francesco Talarico, all’Assessore ai Trasporti On. Luigi Fedele, all’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici On. Giuseppe Gentile, all’Assessore all’Urbanistica On. Anfonso Dattolo, a tutti i Componenti della IV Commissione Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente della Regione Calabria ed a tutti i Capigruppo del Consiglio Regionale calabrese.

La lettera, che ha per oggetto “l’Inserimento della strada Statale 106 Ionica calabrese tra le priorità del Piano Regionale dei Trasporti in prospettiva di un improcrastinabile ammodernamento di questa importante arteria viaria” si prefigge lo scopo ambizioso di avanzare delle proposte utili e necessarie all’ammodernamento della S.S. 106 Ionica calabrese.

Pugliese, nella sua lettera, mette in evidenza l’importanza di far rientrare la strada Statale 106 Ionica calabrese nella rete dei trasporti europei affinché questa importante arteria viaria possa essere finalmente finanziata attraverso i fondi comunitari dal momento che – anche a causa della grave crisi economica – è impossibile intervenire con fondi del Governo nazionale.

Nella sua lettera Pugliese sottolinea l’importanza di ammodernare la S.S. 106 sotto il profilo economico senza dimenticare di riportare i tragici dati legati a questa famigerata arteria viaria: “dal 2001 al 2010 (quindi in dieci anni), ha provocato - 3.223 incidenti, 6.216 feriti e 283 vittime che diventano 335 se consideriamo anche gli anni 2011 e 2012, mentre nel corrente anno, ad oggi, ne ha provocate ben 20 e tra queste vorrei ricordare le sorelle Valentina e Teresa Fiore, di 21 e 25 anni (16 febbraio 2013 - Rossano), Domenico Iacino, 21 anni (10 maggio 2013 - Corigliano Calabro), Leonardo Gualandris, 12 anni (28 luglio 2013 - Villapiana), e Matteo Battaglia, 12 anni (24 agosto 2013 - Sellia Marina)”.

«Giovedì scorso – dichiara Fabio Pugliese – si è riunita la quarta Commissione Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente della Regione Calabria ed al termine della discussione sulle linee guida del Piano Regionale dei Trasporti si è deciso per un  rinvio. La quarta Commissione, quindi, verrà riconvocata a breve ed i componenti si concentreranno sull’approfondimento delle osservazioni presentate per la modifica del Piano Regionale dei Trasporti e sul loro eventuale voto. Il momento è molto importante – continua Pugliese – perché anche da queste scelte nascerà (o morirà), la speranza di vedere a breve finalmente ammodernata la strada Statale 106 Ionica calabrese attraverso i prossimi imminenti finanziamenti europei previsti per il 2014-2020. Per questa ragione ho voluto fortemente scrivere una lettera alla nostra classe dirigente regionale con delle proposte che considero importanti e dirimenti. L’Assessore ai Trasporti On. Luigi Fedele ha dichiarato di essere “disponibile al confronto costruttivo con tutte le rappresentanze politiche di maggioranza e minoranza presenti in Commissione” spero che sia altrettanto disponibile al confronto con un semplice cittadino che attraverso una lettera ritiene di poter consegnare all’Assessore ai Trasporti della Regione Calabria (e non solo a lui), qualche utile suggerimenti in merito all’ammodernamento della “strada della morte”. Spero – conclude Pugliese – che il diritto alla mobilità così come anche il diritto alla vita sulla Calabria jonica sia tra le linee guida prioritarie della proposta all’esame della Commissione e confido nella volontà delle forze di maggioranza e di opposizione di ritenere ormai improcrastinabile l’esigenza di ammodernare la strada Statale 106 Ionica e, quindi, di indicarla, appunto, tra le priorità infrastrutturali nel Piano Regionale dei Trasporti della nostra Calabria».
 
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