Nella pagina regionale de “Il
Quotidiano della Calabria” di ieri, un articolo a firma di Maria F. Fortunato e
Franco Maurella ha il merito di amplificare una protesta che insiste per la
verità da più tempo rispetto al tracciato della Nuova S.S.106 nell’alto jonio
cosentino.
In pratica, si avanzano le
istanze di protesta di pochi – che poi numericamente vengono elevati
miracolosamente a “maggioranza” – rispetto al tracciato della Nuova S.S. 106
che attraverserebbe
contrada Lista, uno dei più
importanti siti archeologici d’epoca romana dell’alto Ionio. Si dice che il
passaggio della Nuova S.S. 106 su contrada Lista, diventerebbe addirittura “una
cesura, interrompendo la continuità dell’area di scavo” poi si ricorda che la
stessa area è da decenni “ancora in attesa di una piena valorizzazione”.
Si avanza anche l’ennesimo
pretesto: la nuova Statale 106 ionica passerà a ridosso del castello di Roseto
Capo Spulico (come se non fosse già così per l’attuale S.S. 106), ed infine si
ricorda che ad Amendolara il nuovo tracciato correrà per circa tre chilometri
in trincea (dunque ad un livello più basso rispetto al terreno), come se ciò
non avvenisse già in altri tratti della S.S. 106 in Basilicata ed in Puglia
dove però questa strada è stata ammodernata ed ha 4 corsie.
L’articolo, per la verità, ha
anche dei meriti: per esempio quello di spiegare chiaramente che il nuovo
tracciato indicato dall’Anas è figlio di diverse esigenze tra le quali il
rilevamento di sacche di gas nel sottosuolo che hanno portato i progettisti a
ripensare il tracciato e pervenendo, appunto, a quello attuale.
L’articolo, sempre per la verità,
nasconde anche un altro elemento importante: l’Anas è pervenuta a queste
decisioni anche dopo un incontro avuto con quanti si ritengono oggi contrari a
queste scelte che definiscono senza mezzi termini “invasive”. Pertanto, è utile
che si sappia, l’Anas ha voluto discutere e ragionare con i cittadini (anche
quelli più scontenti), dell’area dell’alto jonio cosentino.
Intendo ricordare brevemente che
dei 415 chilometri di strada Statale 106 Ionica che attraversano la nostra
Calabria solo il 20% risulta ad oggi ammodernato mentre tutto il resto non lo
è. Così come ritengo doveroso ricordare che la Roseto – Sibari è l’unico ed il
solo tratto della S.S,106 calabrese ad essere, ad oggi, finanziato, dotato di
un progetto definitivo peraltro consegnato, nello scorso mese di giugno, dal
Contraente generale agli uffici dell'Anas. È, quindi, un tratto di S.S. 106 che
deve essere solo cantierizzato (come è scritto a chiare lettere anche sul sito
web ufficiale dell’Anas).
È utile, altresì, ricordare che il
mancato ammodernamento di questa strada è causa anche nel tratto Sibari –
Roseto dell’impoverimento di quell’area e del crescente fenomeno dello
spopolamento (come peraltro indicano chiaramente i recenti dati relativi al
Rapporto Svimez), e che l’avvio dei lavori di ammodernamento renderebbero
possibili 2.000 posti di lavoro.
Non intendo dimenticare, infine,
un aspetto che, invece, a me interessa particolarmente: quello relativo alle
tante vittime (i numeri parlano chiarissimo), ed alle centinaia di feriti e,
quindi, al numero incredibile di incidenti stradali che possono e debbono
essere evitati a tutti i costi attraverso l’ammodernamento della S.S. 106 nel
tratto, appunto, compreso tra Sibari e Roseto!
Occorre finire questa inutile ed
inqualificabile querelle campata in aria con argomenti pretestuosi che vanno dai
4 cocci che dal ’60 (dopo oltre mezzo secolo), non si è nemmeno riusciti a
valorizzare alle motivazioni più eclatanti che non intendo riportare per
vergogna! Occorre, inoltre, concentrarsi sul futuro di questa regione che
merita una strada civile ed un futuro di sviluppo. Occorre leggere un po’ di
dati, sfruttare la memoria che spesso non c’è o si perde anche in mala fede per
ricordare che solo quest’anno, in quel tratto, ha perso la vita Vincenzo
Salvatore Corvino di 43 anni, deceduto il 03 gennaio a Trebisacce, Marcel Mocan
di 44 anni deceduto il 04 giugno a Trebisacce, Doru Badu di 42 anni, deceduto il
04 giugno a Trebisacce (CS), Clelia Andali di 57 anni, deceduta il 28 luglio a
Villapiana e Leonardo Gualandris di 12 anni, deceduto il 28 luglio a
Villapiana!
Occorre smetterla di avventurarsi
in questa polemica decidendo, invece, di avere la coscienza necessaria ed il
coraggio che serve in questi casi per assumere le scelte più giuste e lottate affinché
l’Anas inizi e termini al più presto quei lavori. Per il futuro e lo sviluppo
dell’alto jonio, per il lavoro e, soprattutto, per la vita!
Fabio Pugliese
Autore di “Chi è Stato?”, un
libro-inchiesta sulla strada statale 106 ionica calabrese, il primo libro sulla
famigerata “strada della morte”