martedì 21 maggio 2013 0 commenti

Santo Vasta EROE che ieri ha salvato la vita di un giovane ragazzo nell'ennesimo incidente sulla SS 106






L’ennesimo terribile incidente – subito dopo quello di domenica scorsa 19 maggio a Montepaone (provincia di Catanzaro) – sulla strada Statale 106 Ionica lo abbiamo avuto nel tardo pomeriggio di ieri 20 maggio 2013, poco dopo le diciannove. 

Coinvolte una Panda azzurrina ed una Fiat Cubo Bianca. Il primo a giungere sul luogo del sinistro, è stato un carabiniere in forza alla Compagnia di Melito di Porto Salvo, SANTO VASTA, che si è prodigato per accelerare i soccorsi e “probabilmente” ha salvato la vita al ragazzo che non respirava più

Quattro feriti, di cui uno grave, ma non corre pericolo di vita, ricoverati all’ospedale civile “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, sono il bilancio del un pauroso incidente stradale. Il traffico è rimasto paralizzato per  oltre un’ora e deviato verso Roghudi. Giovanni Scalmana, uno dei feriti, deve la vita al carabiniere Santo Vasta. Infatti, una parte determinante, l’ha avuta nel  soccorso dei feriti, il carabiniere fuori servizio, Santo Vasta, che si trovava a passare da quelle parti. 

Vasta, con prontezza atletica, ha bloccato il traffico, intenso in quell’ora; ha allertato le stazioni e la Compagnia; ha chiamato i Vigili del Fuoco di Melito ed al tempo stesso ha soccorso i feriti che gridavano disperatamente  ‘aiuto’.  Il militare si è catapultato sulla macchina che aveva finito la sua corsa contro il guard-rail (che ha impedito al mezzo con lo sportello divelto e scaraventato sulla carreggiata, di finire la sua corsa nella scarpata), ed avendo notato che il ragazzo, non respirasse più, gli ha aperto la bocca e praticato il massaggio cardiaco, come suggeriscono i manuali del Pronto Soccorso.

“L’Eroe SANTO VASTA, - Afferma Fabio Pugliese autore di “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese - carabiniere fuori servizio con il suo gesto straordinario ha probabilmente contribuito a salvare una vita umana ed a strappare alla “strada della morte” una ennesima giovane vita. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza ed il suo straordinario senso civico descrivono il vero animo del popolo calabrese: non ha esitato ad esercitare nel migliore dei modi il suo ruolo di militare e di uomo  regalandoci una bellissima pagina di altruismo e di un senso del dovere che ha, appunto, dello straordinario. 
Al bellissimo gesto di Vasta, purtroppo, in Calabria si contrappone l’assenza di coraggio, di determinazione, di forza, di senso civico, di rispetto per le Istituzioni e per il proprio dovere della classe politica calabrese: da sempre non muove un dito per ammodernare questa importantissima e pericolosissima arteria viaria ed è, quindi, di fatto corresponsabile di ogni vittima e di ogni ferito (compresi quelli del terribile incidente di ieri), provocato dalla strada Statale 106 Ionica.
Sarebbe un sogno poter avere al più presto in Calabria una classe politica dirigente capace di avere le stesse qualità di Santo Vasta. Capace di determinarsi con eroismo per l’ammodernamento della tristemente nota “strada della morte”, capace di svolgere al meglio il proprio dovere.
A tal proposito mi auguro che il gesto eroico di Santo Vasta possa scuotere dal silenzio e dall’immobilità questa modestissima classe politica calabrese e spingerla ad un impegno forte e sentito nei confronti di una “strada della morte” che merita di poter diventare (al più presto!), semplicemente una strada “normale”.




lunedì 20 maggio 2013 0 commenti

Pugliese interviene sul terribile incidente di ieri sulla SS106 a Montepaone (Catanzaro)




Un incidente "pauroso" quello accaduto ieri sulla strada Statale 106 Ionica all'altezza dello svincolo di Montepaone (Catanzaro). Due auto di grossa cilindrata si sono scontrate frontalmente dopo che una di queste, nel tentativo di sorpassare una terza autovettura, ha invaso la corsia di marcia opposta. Le auto sono una "Mercedes" su cui viaggiavano due giovani di Cropani (F.A. di 30 anni e F.S. di 40) ed un "Alfa 159" sulla quale viaggiava A.A.C. di Guardavalle di 44 anni. Tutte e tre le persone che viaggiavano sulle automobili che sono entrate in collisione sono state trasportate in diversi ospedali del comprensorio e sembra che, al momento, risultino gravemente ferite. Per uno dei feriti, è stato necessario l'intervento dell'elisoccorso ed ora è in prognosi riservata. Le vetture sono totalmente distrutte.

Sull’incidente interviene Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?” il primo libro scritto sulla “strada della morte”: “L’ennesimo gravissimo incidente non restituisce elementi di novità: siamo davanti ad una strada pericolosissima (ma questo lo sapevamo), stretta e quindi difficilmente percorribile ad una velocità ragionevole poiché la sua altissima pericolosità impone una velocità molto, molto ridotta (e questo è noto), una strada in cui è difficile azzardare un sorpasso poiché è molto facile fare un indicente (anche questo lo sapevamo), una strada che spesso viene percorsa con la giusta attenzione da molti autisti che tuttavia rischiano facilmente un frontale determinato dall’altrui disattenzione (anche questo è noto).
Tuttavia, non posso non far rilevare ciò che è ancora più noto: non cambia nulla! Quella strada resta sempre uguale nell’indifferenza generale: compresa quella della classe politica calabrese che di fronte all’ennesimo gravissimo incidente languisce nel silenzio più assoluto e, ciò che è peggio, non agisce! Anche questo è noto da sempre. Purtroppo!
Auspico e spero che rispetto a tutto ciò possa presto sollevarsi l’indignazione più ampia da parte della popolazione calabrese, storicamente vessata dalla presenza indecorosa di una arteria viaria costantemente bagnata dal sangue e segnata dalla morte di tanti che hanno avuto solo una grande sfortuna: quella, purtroppo, di dover percorrere questa strada maledetta!
Quando ciò accadrà, il ricordo della strada Statale 106 Ionica, intriso di vergogna, resterà indelebile e forte nei tanti che hanno lottato per ottenere un ammodernamento ed anche nei moltissimi che, invece, credono di essere “assolti” e, quindi, non responsabili dei tanti feriti e delle tante vittime, mentre invece, sono coinvolti ed hanno responsabilità evidenti e così marcate quanto il loro vergognoso e spregevole silenzio”.
mercoledì 15 maggio 2013 0 commenti

Nessuna indicazione per Papanice sulla SS106

SS106, nessuna indicazione per Papanice


I Consiglieri Comunali Enrico Pedace, Giancarlo Devona ed Antonio Fabio Trocino, chiedono al Direttore Generale Anas Compartimento Catanzaro, al Prefetto Di Crotone e al sindaco di Crotone, la segnaletica verticale di indicazione per Papanice da installare all’incrocio in oggetto riportato, visto che sulla SS.106 nella zona interessata, non vi e’ alcuna segnaletica in merito.....
Questa è la strada Statale 106 ionica calabrese....

FONTE: Il Cirotano
domenica 12 maggio 2013 0 commenti

Presentato a Bressanone il libro sulla "strada della morte"




Si è svolta ieri, sabato 11 maggio alle ore 17:00 presso la Sala del Circolo Ricreativo e Culturale Don Bosco a Bressanone, in provincia di Bolzano, la presentazione del libro “Chi è Stato?”, il racconto-inchiesta nonché il primo libro scritto sulla strada Statale 106 Ionica calabrese.

L’evento è stato organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo “Giuseppe Giudiceandrea” dei calabresi dell'Alto Adige. Dopo i saluti del Presidente Giuseppe Zema, ha introdotto la presentazione del libro sulla “strada della morte” il giornalista Lucio Giudiceandrea e subito dopo la visione del video sulla strada Statale 106 Ionica realizzato dal maestro Agostino Bruno ha relazionato sul libro l’autore, Fabio Pugliese. 

Dopo la relazione, è iniziato un partecipato ed interessato dibattito: molti gli interventi registrati a dimostrazione di un interesse vivo nei confronti di una strada che molti calabresi emigrati conoscono, incontrano e spesso frequentano durante la stagione estiva. Il libro ha destato interesse non solo tra gli emigrati calabresi ma anche molti cittadini dell’Alto Adige-Sud Tirolo presenti.

“Sono molto contento di aver avuto l’occasione di poter parlare del mio libro ai tanti conterranei che sono emigrati qui a Bressanone. Sono molto soddisfatto della presenza dei cittadini sudtirolesi ed altoatesini e del loro vivo e grande interesse. È incredibile quanto la loro attenzione nei confronti della tristemente nota “strada della morte” possa essere più vivo di quanto lo è in moltissimi calabresi che vivono quotidianamente la strada Statale 106 Ionica. Ho avuto modo di poter spiegare loro che già nel 570 avanti Cristo la jonica era percorsa da Pitagora che con il suo contributo intellettuale è stato tra i tanti che hanno gettato le basi della cultura occidentale. Pitgora, partito da Crotone, dopo una sosta a Sibari, morì a Metaponto: quella strada che collega Taranto a Reggio Calabria nel tratto calabrese da allora è cambiata poco. Oggi c’è l’asfalto ma c’è anche una moltitudine di cippi funerei che ne ricordano le tante vittime che questa strada ha prodotto e produce. Resto positivamente folgorato dall’accoglienza degli amici sudtirolesi-altoatesini e calabresi e straordinariamente colpito dal loro interesse nei confronti di un problema che per quanto è distante geograficamente è vicino al cuore di molti di loro”.
venerdì 10 maggio 2013 0 commenti

Domenico Iacino, muore sulla SS106 a pochi chilometri dal luogo in cui tre mesi fa morirono le sorelle Fiore




L'incidente che questa mattina a Corigliano Calabro ha coinvolto tre autovetture, un mezzo pesante ed un motociclo restituisce dolore, amarezza, tristezza e sconforto a quanti come me da tempo, troppo tempo, denunciano lo stato indecente in cui versa la strada Statale 106 Ionica.

Oggi, è morto sul colpo, Domenico Iacino di 21 anni. Ai suoi amici e parenti rivolgo sentimenti di vicinanza e cordoglio, gli stessi che rivolgo alla famiglia ed al papà di Domenico che, appresa la notizia dell’incidente, ha avuto un malore e che spero possa riprendersi al più presto.

Oggi, tuttavia, sulla strada Statale 106 Ionica a Corigliano Calabro, a pochi chilometri dal luogo in cui solo tre mesi fa morivano Valentina e Teresa Fiore (due sorelle di 21 e 25 anni), è morta anche una classe politica dirigente che è brava nella “migliore” delle ipotesi ad armarsi della fascia tricolore che indegnamente indossa nelle “esibizioni allegorico – folcloristiche” alle quali, in queste occasioni, non dimentica di partecipare non rinunciando a dichiarare banalità di rito e promesse vacanti ed inutili come il loro operato di rappresentanza purtroppo non speso nell’interesse dei cittadini e nella peggiore delle ipotesi, invece, languisce nel silenzio e si lascia travolgere nell’indifferenza più assoluta…

Voglio augurarmi che dopo questa ennesima tragedia anche il Vescovo della Diocesi di Rossano – Cariati Mons. Santo Marcianò intenda esercitare un energico richiamo alle istituzioni (e non solo!), affinché si sveglino! Affinché possa essere garantito non solo il diritto alla mobilità degli jonici ma anche e, soprattutto, il diritto alla vita.  Voglio augurarmi che il mio Vescovo possa svestire i panni della rassegnazione e dell’abitudine a questi dolorosissimi eventi per indossare quelli più opportuni che ricordiamo e che in passato lo portarono a chiedere e pretendere con forza che la strada Statale 106 Ionica “da strada del buio e della morte” diventi “finalmente illuminata e strada della luce e della vita”.

Fabio Pugliese - autore di "Chi è Stato?", il primo libro sulla S.S.106
10 maggio 2013
mercoledì 8 maggio 2013 0 commenti

Il libro sulla "strada della morte" sabato sarà presentato a Bressanone (BZ)

A destra Fabio Pugliese, autore del libro "Chi è Stato", a sinistra il cantautore napoletano Eugenio Bennato che ha curato la postfazione del libro.



È prevista per sabato 11 maggio alle ore 17:00 presso la Sala del Circolo Ricreativo e Culturale Don Bosco in Viale Mozart, 32 a Bressanone, in provincia di Bolzano, la presentazione del libro “Chi è Stato?”, il racconto-inchiesta nonché il primo libro scritto sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, la tristemente nota “strada della morte”.

L’evento è stato organizzato dal Circolo Culturale dei Calabresi dell'Alto Adige e vedrà la presenza dell’autore Fabio Pugliese che, sabato prossimo, avrà modo di parlare del suo libro non solo ai suoi conterranei ma anche ai molti cittadini dell’Alto Adige-Sud Tirolo che saranno presenti.

L’autore si dice “contento di poter presentare questo mio libro a Bressanone, di incontrare e conoscere molti miei conterranei e sono, inoltre, molto stupito della grande sensibilità che il Circolo dei Calabresi dell’Alto Adige ha avuto nei confronti di “Chi è Stato?” ma, soprattutto, nei confronti di uno dei maggiori problemi che riguardano la Calabria, ovvero della famigerata “strada della morte”. Il loro invito – continua Pugliese – è poi particolarmente gradito poiché mi permette di percepire quanto sia smisurato l’amore che questi miei conterranei hanno nei confronti della nostra amata Calabria e, questo dato di fatto, mi rende orgoglioso di essere calabrese ed ottimista per il futuro della nostra regione”.
 
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