martedì 22 aprile 2014 0 commenti

Pugliese: «Sgradevole, inopportuna, fuori luogo, inesatta e demagogica l’interrogazione dell’On. Realacci sul Megalotto 3»









Nell’audizione alla Camera dei Deputati Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici del 9 ottobre 2013 è intervenuto il Presidente dell’ANAS S.p.A. Dott. Pietro Ciucci che ha iniziato il suo intervento – cito testualmente – ringraziando “il Presidente Realacci e tutti i componenti della Commissione per il cortese invito rivolto all’ANAS”.

In quell’intervento – peraltro disponibile su internet – il Presidente dell’Anas ha avuto modo di disquisire del processo di riorganizzazione dell’Anas, della situazione attuale degli investimenti (quindi dei lavori in corso), e poi, soprattutto, della situazione finanziaria dell’Anas informando l’attuale Presidente della Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici On. Realacci del Bilancio di Esercizio 2012, della Situazione finanziaria, ecc.

Anche leggendo la relazione appare evidente che l’Anas ha certamente assunto delle decisioni – relative al progetto definitivo del Megalotto 3 – in relazione alle proprie esigenze economiche così come appare chiaro che il parere della Commissione Speciale VIA è favorevole seppure con alcune prescrizioni alla realizzazione dell’infrastruttura così come un parere positivo – intendo ricordarlo – sul Megalotto 3 è stato espresso dai consigli comunali di Cassano All’Ionio e Villapiana nei giorni scorsi.

Per tutti questi motivi trovo fortemente sgradevole, inopportuna, fuori luogo, inesatta e demagogica l’interrogazione dell’On. Realacci sull’ammodernamento del Megalotto 3.

Non credo, infatti, che il Presidente della Commissione VIII Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici possa non conoscere le reali motivazioni che hanno spinto l’Anas a presentare quel progetto definitivo e non capisco, quindi, perché essendo egli parte integrante del Governo non abbia provveduto concretamente ad esercitare pressioni sul Ministro dei Trasporti Lupi che nel 2013 ha investito in infrastrutture in Calabria solo 400 milioni di euro a fronte degli 11 miliardi di euro disposti per l’intera rete dei trasporti nazionale (peraltro nemmeno un euro di questi 400 milioni è finito sulla SS 106).

L’On. Realaccci nella sua interrogazione parla poi di “'impatto è devastante” e di “paesaggio compromesso definitivamente'' e poi di ''numerosi ed evidenti motivi di illegittimità dell'intera procedura seguita''.

Tuttavia non sono noti gli elementi, gli studi ed i dati citati dall’On. Realacci per sostenere le sue tesi così come non si comprendono le ragioni per le quali parla di “illegittimità” sui nuovi lavori quando tutti sappiamo bene che di illegittimo e di illegale oggi in quel tratto c’è solo l’attuale obsoleto e fuori norma tracciato esistente della “strada della morte” che collega Sibari a Roseto tra infiniti cippi funerei.

L’On. Realacci, infatti, nel proporre la sua “illuminante” interrogazione non tiene conto, anzi dimentica ed ignora, le 475 vittime che la SS 106 dal 1996 ad oggi ha provocato in Calabria ed anche nel tratto che collega Sibari Roseto dove solo negli ultimi anni abbiamo avuto pesanti perdite (cito solo le più recenti): Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni (03 gennaio 2013 - Trebisacce), Marcel Mocan di 44 anni e  Doru Badu di 42 anni (04 giugno 2013 - Trebisacce), Clelia Andali di 57 anni e Leonardo Gualandris di 12 anni (28 luglio 2013 - Villapiana).

Il sottoscritto non dimentica, infatti, che la questione della SS 106 non è legata principalmente alle questioni economiche ma a quella delle vite (soprattutto dei giovani) che possono e si debbono salvare ammodernando una strada che è rimasta più o meno la stessa da quando fu realizzata da Benito Mussolini!

Confido e spero nella incapacità di incidere  dell’On. Realacci che attraverso la sua interrogazione mira ad alla “possibilità di chiedere sospensioni per apportare modifiche al progetto definitivo” che saranno certamente necessarie affinché l’opera venga finalmente accantonata – come molti sperano – e la Calabria resti sempre più isolata e fanalino di coda dell’Europa e con sempre più vittime della SS 106 a riempire le cronache dei quotidiani locali!

Ovviamente, il sottoscritto, continua a credere che al massimo ad agosto del 2015 inizieranno finalmente i lavori di ammodernamento del Megalotto 3 e per ogni giorno di ritardo e per ogni vittima in quel tratto di “strada della morte” provvederà personalmente a fornire alle famiglie, alla stampa e sul web l’elenco dei politici, degli amministratori e dei cittadini che sono responsabili moralmente di quelle vittime che potevano essere evitate.

Il primo nome della lista dei responsabili morali, ovviamente, sarà quello dell’On. Realacci al quale invio questo mio comunicato stampa attraverso l’e-mail: e.realacci@partitodemocratico.it, mediante il suo Ufficio Stampa: laura.genga@camera.it, ed attraverso anche la sua Segreteria: realacci_segreteria@camera.it.



domenica 23 marzo 2014 0 commenti

Alla via crucis in ricordo delle vittime della S.S. 106 mandiamoci certi amministratori dell’alto ionio cosentino!




Il tema dell’ammodernamento del Megalotto 3 – che riguarderà la strada Statale 106 ionica calabrese nel tratto compreso tra Sibari e Roseto – è così importante da meritare l’interessare ed il coinvolgimento non solo degli abitanti dell’alto ionio ma anche quello del resto della Calabria e, più in generale, della Calabria ionica. Si parla, infatti, dell’unica e la sola grande infrastruttura che nascerà da qui al prossimo decennio in Calabria!

È doveroso constatare – con non poca amarezza – il totale disinteresse che invece questa grande infrastruttura suscita nella nostra regione. Eppure si tratta di un’opera che contribuirà a ridurre i sinistri e, quindi, i feriti e le vittime su quella che ormai è conosciuta da tutti come la “strada della morte”! Non è poco a quanto pare!

A tutto ciò occorre aggiungere, inoltre, che questa infrastruttura stravolgerà il corridoio ionico calabrese migliorando la mobilità di un’area considerevole, farà si che la velocità media di spostamento aumenterà mentre le ore di viaggio si ridurranno così come il consumo di carburante e delle emissioni inquinanti.

Quest’opera avrebbe non poche ripercussioni – in termini positivi ovviamente – sull’economia dell’alto ionio ma, soprattutto, contribuirebbe allo sviluppo dell’intera sibaritide. Inoltre, potenzierebbe di fatto il Porto di Corigliano oggi praticamente inutilizzato e domani certamente più sfruttato dal momento che nascerebbero i presupposti affinché attraverso un circuito praticamente autostradale sarebbe più facile raggiungere Bari, Salerno, il Nord Est e il Nord Ovest d'Italia.

In ultimo, la realizzazione di questa infrastruttura andrebbe ad attenuare il futuro sempre più compromesso di questo territorio, dei suoi abitanti e, soprattutto dei giovani di oggi e delle future generazioni.

Nella desertificazione culturale presente oggi in Calabria non stupisce che esistano – su un’opera così importante – bassissimi interessi legati a piccolissimi amministratori (alla loro necessità di consensi, alle loro promesse di lavoro, alle loro clientele, ecc.), tali da far bollare questa opera prima come un’opera strategica e, quindi, irrinunciabile e poi come qualcosa che avrà un impatto devastante sul territorio compromettendolo in modo irreparabile.

L’unico impatto devastante sul territorio calabrese lo hanno da sempre alcuni amministratori, la loro capacità di banalizzare accadimenti d’importanza cruciale per il futuro della nostra terra ed insieme la loro totale incapacità di guidare con coraggio e lungimiranza i propri territorio verso scelte coraggiose, necessarie e di cambiamento verso il progresso e lo sviluppo. Dobbiamo iniziare a capire che se la Calabria è il fanalino di coda dell’Europa il merito è solo loro!

Per fortuna non tutti sono uguali! Sono orgoglioso di apprendere dalla stampa che nell’alto ionio sono presenti anche sindaci che a dispetto di altri ritengono questa opera una “occasione unica di sviluppo”. Sindaci che rispetto ad altri (impegnati a promettere posti di lavoro ad operai ed a ditte e non aggiungo altro…), con serietà e determinazione fanno capire che l’Astaldi–Impregilo (la ditta vincitrice dei lavori), non assumerà dei “raccomandati” per realizzare questa infrastruttura ma solo personale qualificato e, quindi, occorre “darsi da fare” e dar vita a “corsi di formazione professionali” che possano permettere al territorio dell’alto ionio di poter ottenere da questa grande opera il maggior profitto possibile in termini occupazionali. Queste sono parole serie e sagge!

Altri amministratori dell’alto ionio, invece, dovrebbero riflettere. Farsi un esame di coscienza!
A quest’ultimi consiglio un giorno di vacanza.

Un viaggio a Bovalino in provincia di Reggio Calabria per il prossimo venerdì 28 Marzo 2014 dove si terrà una manifestazione, organizzata dal Gruppo Diocesano “Un figlio in cielo” della Diocesi di Locri-Gerace.

Dopo il viaggio, se arriveranno vivi, potrebbero fare due passi partecipando al corteo che partirà dalla piazza antistante la Chiesa di S. Nicola e sarà accompagnata dall’Amministratore Diocesano Mons. Cornelio Femia che celebrerà la messa conclusiva.

Questo importante appuntamento in ricordo di tutte le giovani vite perdute sulla strada Statale 106 ionica ha come scopo quello di sensibilizzare tutti, sia al ricordo, sia alla prudenza stradale. Pertanto sarà anche un motivo per sensibilizzare le autorità competenti affinché la sicurezza stradale, e specialmente sulla grande arteria di comunicazione Jonica Calabrese, la SS 106, possa giungere a fasi importanti di ammodernamento e messa in sicurezza, per tutti gli automobilisti.

Non sarebbe una cattiva idea se questi piccolissimi amministratori dell’alto ionio accettassero questo mio consiglio: questo viaggio li aiuterebbe a capire quali sono le loro responsabilità, li aiuterebbe a considerare un futuro senza più fiori sull’asfalto e, soprattutto, li aiuterebbe a riflettere sula grandezza del dono della vita che deve essere salvaguardato!



Fabio Pugliese
lunedì 17 marzo 2014 0 commenti

L'ottimismo di Mancini sulla S.S, 106 è incomprensibile!




Circa le dichiarazioni dell’Assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini che ha dichiarato che "La Commissione europea ha approvato il Grande progetto sulla SS106 Jonica” aggiungendo che “I lavori del tratto interessato sono già a buon punto e contiamo di chiuderli entro fine anno" francamente ho moltissime riserve.

Infatti, non riesco a capire come possa l’Assessore affermare che la Giunta regionale ha “sempre rispettato i target di spesa” ed ancora “non abbiamo perso neanche un euro" se solo una settimana fa ho avuto modo di dimostrare che, invece, ad un bando europeo per la realizzazione d’infrastrutture su 168 domande pervenute neanche una è stata presentata dalla regione Calabria.

Per quanto riguarda poi “i lavori della SS106” che “sono in ottimo stato di avanzamento” trovo non poca difficoltà a capire quali siano o, comunque, a cosa allude l’Assessore regionale Mancini poiché dalla nota stampa emessa sul sito web della regione Calabria non emerge un solo elemento che possa essere considerato serio e, soprattutto, comprensibile. A tal proposito invito lui, e non solo, a parlare con chiarezza (magari evitando sintesi inutili e dannose), quando si parla della “strada della morte”. L’informazione rende liberi: a patto però che sia seria e completa. La sua informazione è incomprensibile e, temo, forse poco seria.

Pertanto mi auguro che l’Assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini voglia al più presto – anche nel rispetto assoluto delle tante famiglie colpite da incidenti e lutti lungo la strada Statale 106 Ionica calabre – chiarire e meglio specificare quanto da lui affermato possibilmente allegando alle parole elementi che possano permetterci di non avere dubbi su quanto da lui affermato.

È un fatto, lo ripeto, che molte delle cose affermate dall’Assessore Mancini sono inesatte ed io temo che le sue dichiarazioni – peraltro alle soglie delle prossime imminenti elezioni europee – siano dettate da esigenze elettorali rispetto che dalla reale esigenza di “informare” i cittadini. Spero, ovviamente, di essere smentito al più presto perché questo vorrebbe dire che è in itinere l’inizio dei “lavori della SS106” per un “Grande progetto” che francamente ignoro.

Fabio Pugliese

martedì 11 marzo 2014 0 commenti

Venerdì 14 marzo la presentazione del libro “Chi è Stato?” a Trebisacce




Sarà presentato il prossimo venerdì 14 marzo a Trebisacce il libro "Chi è Stato?", un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, il primo libro sulla tristemente nota "strada della morte". La presentazione, organizzata dall'Associazione culturale "Le età della Lettura - Passaggi" di cui è fondatrice e Presidente la Professoressa Caterina De Nardi e che gode il patrocinio della Provincia di Cosenza e del Comune di Trebisacce avrà luogo alle ore 18:30 presso l'aula "Rita Levi Montalcini" in via Manzoni 29. Alla presentazione, oltre all'autore, interverrà anche il Sindacod di Trbisacce Francesco Mundo, lo scrittore Francesco Mangone e l'altropologo Piero De Vita.
Sull'iniziativa queste le dichiarazioni dell'autore del libro Fabio Pugliese: «Più volte ho parlato della desertificazione culturale che purtroppo esiste nella nostra regione e più in generale nella Calabria Ionica perché credo fortemente che molti dei problemi atavici che noi abbiamo siano riconducibili all’assenza di una passione forte per la cultura che è ormai smarrita. Sono, quindi, contento di poter presentare il mio libro a Trebisacce peraltro grazie all’ottima organizzazione di “Passaggi”, una Associazione Culturale, poiché il mio libro, appunto, per diversi mesi è stato nelle librerie dell’Alto Ionio cosentino: unico e solo caso in Calabria in cui ha venduto solo una copia. Questo dato intendo citarlo senza alcun rancore (tutt’alto!). Tuttavia ciò, a mio avviso, concorre a giustificare alcune dichiarazioni aberranti che si leggono sui giornali da qualche settimana circa l’ammodernamento della “strada della morte” nel tratto compreso tra Sibari e Roseto provenienti proprio dall’Alto Ionio cosentino (non aggiungo altro per non essere offensivo, come in realtà dovrei, dal momento che occorerebbe parlare quanto meno di ciò che si conosce!). Pertanto sarò felice di poter avere la possibilità di presentare il mio libro a Trebisacce (che rappresenta un po’ il “Comune guida” nell’Alto Ionio cosentino), dove, invece, cercherò di far capire perché questa infrastruttura è necessaria senza vincoli, pregiudizi e prerogative. Aggiungo, inoltre, che sono contento di poter presentare il libro in un Comune che proprio nei giorni scorsi attraverso il suo Sindaco, l’Avv. Mundo, e l’Assessore ai lavori Pubblici Filippo Castrovillari, ha messo in evidenza – cito testualmente -  “quanto l’ammodernamento della S.S. 106 sia un’opera strategica a cui non ci si può opporre perché necessaria a vincere l’isolamento in cui è relegato l’Alto Ionio ed a portare lavoro in una realtà martoriata dalla piaga della disoccupazione”. Non dimentico anche altre istanze molto positive che provengono dall’Alto Ionio: quelle lette nei giorni scorsi e relative al primo cittadino di Roseto Franco Durso che ha parlato – cito testualmente – di una “occasione unica di sviluppo”. Tali istanze sono davvero molto sagge, realistiche, importanti e incoraggianti. L’ammodernamento del megalotto 3 è anche questo: un’opera mastodontica del valore complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro, in un’area d’intervento lunga 38 chilometri. Tuttavia, a me piace ricordare che l’ammodernamento del megalotto 3 è anche e, soprattutto, il modo migliore per ricordare ed onorare le migliaia di vittime della strada Statale 106 in Calabria. Io non dimentico le più recenti in quel tratto di “strada della morte”: Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni, deceduto il 03 gennaio 2013 a Trebisacce, Marcel Mocan di  44 anni, deceduto il 04 giugno 2013 insieme a Doru Badu di 42 anni a Trebisacce, Clelia Andali di 57 anni, deceduta il 28 luglio 2013 insieme al piccolo Leonardo Gualandris di 12 anni a Villapiana (CS)! Spero che ci sarà – nel corso della presentazione - l’occasione di aprire un dibattito sereno, civile, costruttivo ed importante sul tema e, soprattutto, spero di poter dare un modestissimo contributo ad una comunità – quella dell’Alto Ionio cosentino – che può e deve aprire le porte all’Ammodernamento complessivo della S.S.106 nell’intero tratto calabrese non rinunciando – anche attraverso la realizzazione di questa importante infrastruttura – a dar vita ad una nuova stagione di rinascita per una regione che rappresenta sempre di più il fanalino di coda dell’Europa».

mercoledì 5 marzo 2014 0 commenti

Ecco chi è STATO! Chi uccide veramente! Chi è l’assassino sulla S.S. 106!




PREMESSA:
Di seguito al comunicato stampa relativo ai fatti GRAVISSIMI avvenuti è stata inserita una nota. Ho voluto, infatti, documentare e dimostrare in modo chiaro l’atteggiamento “incomprensibile” della Giunta della Regione Calabria in merito alla S.S.106 ed al suo Ammodernamento.
Credo sia serio, ed insieme dignitoso, non avere cura di essere “breve” quando si affrontano problemi serissimi.
Quindi chiedo scusa se vi costringerò a leggere molto ma ciò è necessario affinché chiunque di voi non matura alcun dubbio circa la verità delle questioni che sono state affrontate.
Grazie


COMUNICATO STAMPA

Le interrogazioni presentate lunedì 3 marzo in seno al Consiglio Regionale dall’Onorevole Guagliardi (grazie anche al mio modestissimo contributo), sono due ed affrontano due temi molto importanti, anzi, fondamentali per la strada Statale 106 Ionica calabrese.
Nella prima, l’interrogazione n.479 in pratica Guagliardi, chiarisce e dimostra un fatto inconfutabile: la Regione Calabria è riuscita a perdere dei Fondi Europei poiché non ha presentato alcun progetto al Bando emesso dalla Comunità Europea nel 2012.
Non ha presentato progetti (lo ripeto), e non ha ottenuto alcun contributo.
Nella seconda interrogazione (la n.480), Guagliardi ha posto un problema più importante e di prospettiva: come è possibile pensare di ammodernare questa importante arteria viaria se non si creano i presupposti affinché essa sia finanziabile con Fondi Europei atteso che oggi c’è un cospicuo tratto della “strada della morte” che non è finanziabile e quindi non è ammodernabile poiché non esistono fondi nazionali per questa infrastruttura?

Le risposte dell’Assessore Regionale ai Trasporti Fedele e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Gentile ovviamente si commentano da sole.
Fedele è stato capace di negare l’evidenza.
Gentile, invece, non ha proprio risposto alle questioni sollevate nell’interrogazione parlando d’altro nella completa ed assoluta mancanza di rispetto verso quei cittadini calabresi che, invece, desideravano che lui rispondesse a quella interrogazione.

La strada Statale 106 Ionica calabrese dal 1996 (ovvero da quando l’ACI rileva e localizza incidenti e vittime sulla “strada della morte”), fino ad oggi mentre scrivo ha provocato esattamente 475 vittime. Se assumiamo anche quanti sono deceduti successivamente al momento dell’incidente arriviamo a poco meno di 700. Gli incidenti avvenuti in questo periodo sono poco oltre i 10.000 mentre i feriti sono circa 23.000.

Tutto ciò avviene in una strada che – fatta eccezione per il periodo estivo – è tra le meno trafficate d’Italia (dati Istat), anche perché attraversa un territorio, lo jonio Calabrese, tra i più poveri d’Europa e dove è in atto un processo di spopolamento (soprattutto giovanile), elevatissimo anche e soprattutto per colpa della S.S. 106 (dati Svimez).

Chi è Stato?
È Stato il governo Scopelliti ed insieme i Fedele ed i Gentile che, dati alla mano, hanno grandi responsabilità su quanto accaduto e che, quindi, da domani, anzi, da oggi non possiamo non considerare tra i responsabili di quanti sulla “strada della morte” purtroppo continueranno a perdere la vita.

Ecco chi sarà Stato! Chi avrà concorso ad uccidere!
Provo ribrezzo assoluto per questa classe politica calabrese che non mi rappresenta, che non ha svolto il suo dovere, che non ha difeso la vita!

Ringrazio, invece, l’Onorevole Guagliardi: perché sembra banale dire che ha accolto con sensibilità il mio appello tramutandolo in interrogazione da presentare in seno al Consiglio Regionale mentre, invece, posso dire che non è così. Altri consiglieri regionali di minoranza Pd, infatti, non hanno avuto alcun dubbio nel decidere di non svolgere il loro dovere di opposizione decidendo di non occuparsi di questi problemi.

Infine, intendo rivolgere un ultimo pensiero a tutte le famiglie, i parenti, gli amici di tutte le vittime della strada Statale 106 Ionica a cui mi legano sentimenti di sincera e profonda vicinanza soprattutto oggi che scopriamo chi ha disonorato ed offeso il ricordo delle vittime di una strada che, purtroppo, non cambierà e che, quindi, continuerà a mietere altre vittime semplicemente non occupandosi di svolgere, con “La Grande Bellezza”, il proprio dovere ed il proprio compito.

Restano, i nostri ricordi di dolore, ed il bla, bla, bla di questi politicanti calabresi che la storia dimenticherà!

Fabio Pugliese


NOTA

L'Unione Europea nel 2012 ha indetto un bando.
In riferimento a tale bando ha scritto un ottimo articolo il Prof. Francesco Russo docente in Trasporti e logistica & Progettazione dei sistemi di trasporto e Pianificazione dei trasporti per il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, delle Infrastrutture e dell'Energia Sostenibile dell’Università Mediterranea di Regio Calabria.

Nell’articolo – che ovviamente riporto: http://www.zoomsud.it/index.php/politica/56696-fondi-ue-1-597-mln-per-infrastrutture-e-trasporti-ma-la-calabria-non-presenta-progetti.html - il Prof. Russo scrive tra l’altro che "L’UE ha ricevuto complessivamente 168 proposte di finanziamento; mediante valutazione sono state scelte 83 proposte, per un totale di 248 milioni: 67 per la prima priorità, 6 per la seconda, 3 per la terza e 7 per la quarta. Di queste proposte 52 (per circa 91 milioni) riguardano studi e progetti, 31 (per circa 157 milioni) riguardano lavori" [.............] Emerge che nessun progetto e nessun lavoro è stato finanziato in Calabria....".

Le affermazioni del Prof. Russo sono pesanti e meritano pertanto di essere dimostrate atteso che nel suo articolo non sussiste sostanzialmente alcuna prova relativa all’esito del Bando suddetto ma solo una prova ufficiale relativa alla sua esistenza.
Ovviamente, dimostrare quanto afferma il Prof. Russo non è complicato.
L’Europa ogni qual volta emette un bando pubblica sul web tutta la documentazione antecedente e successiva al bando per ragioni di assoluta trasparenza. Tanto è vero che se digitiamo in google la frase "Ten-t 2012 annual call e multi annual call. July 2013" il risultato della ricerca di darà molte pagine web ed anche moltissimi file in .PDF che corrispondono alla documentazione relativa a tale bando (spesso tutta in inglese)...
Tra questi file, naturalmente, c'è quello che ci interessa. Il file è questo: http://www.europarl.europa.eu/RegData/docs_autres_institutions/commission_europeenne/comitologie/ros/2013/D028144-01/COM-AC_DR%282013%29D028144-01_EN.pdf. Come puoi vedere e leggere da Pagina 20 a Pagina 27 ci sono i Progetti Approvati. Mentre da Pagina 28 in poi ci sono quelli Non Approvati...
Nemmeno uno della Regione Calabria: quindi è evidente che nemmeno un progetto è stato presentato dalla nostra regione per attingere ai Fondi Europei per le Infrastrutture.
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Sui Fondi Europei per le infrastrutture il 14 agosto 2013 ha scritto un ottimo articolo su “Il Sole 24 Ore” Giorgio Santilli. Nell’articolo che ovviamente non posso non riportare: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-14/fondi-speso-solo-063642.shtml?uuid=AbtQy3MI Santilli scrive che cresce il rischio di perdere quote consistenti dei 31 miliardi che dovremmo spendere nel triennio 2013-2015 e, soprattutto, spiega che queste economie servirebbero tra l’altro a completare “grandi infrastrutture” tra cui “i megalotti 2 e 4 della Ss106 Jonica…..". In pratica circa 40 chilometri di S.S.106.
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È utile, inoltre, ricordare che mentre Vi scrivo la Regione Calabria non ha ancora approvato (avverrà molto presto), il Piano Regionale dei Trasporti. Questo documento è molto importante perché non solo indica quale sarà il Trasporto in Calabria per i prossimi anni ma, soprattutto, può indicare espressamente in via del tutto teorica una strada tra quelle che ritiene prioritarie a tal punto da essere inserite nella Rete dei Trasporti Europei (secondaria o primaria è indifferente), Ten-T.
Naturalmente la scelta relativa all’inserimento, ad esempio, della S.S.106 nella rete Ten-T non compete affatto alla Regione Calabria. Questa scelta, infatti, è competenza esclusiva del Parlamento Europeo. Tuttavia, un prerequisito essenziale affinché la S.S.106 sia inserita in questa rete è appunto quello che ciò sia ritenuto “prioritario” dalla Regione entro cui questa strada è collocata.

Ovviamente, se la Regione non dovesse indicare espressamente nel PRT la S.S. 106 come una priorità infrastrutturale e se non dovesse specificare che si ritiene opportuno inserirla nella rete Ten-T, difficilmente tutto ciò potrà essere fatto dal Parlamento Europeo.

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In merito alle suddette questioni, grazie anche al mio modesto contributo, il Consigliere Regionale Damiano Guagliardi ha ritenuto opportuno promuovere due interrogazioni. Vi allego il RESOCONTO INTEGRALE del dibattimento delle due interrogazioni.

Vi invito a leggerle poiché dimostrano ed attestano in modo inconfutabile quale sia stato il dibattito avvenuto nel merito delle questioni sollevate all’interno del Consiglio Regioanale…

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RESOCONTO INTEGRALE Interrogazione n. 479

RESOCONTO INTEGRALE Interrogazione n. 480
martedì 25 febbraio 2014 0 commenti

Appello a Renzi: dopo Treviso venga in una delle scuole calabresi sulla S.S. 106!




Nel giorno dei funerali di Egidio Aloisio di 19 anni, deceduto sulla “strada della morte” a Rossano (CS), domenica scorsa 23 alle 00:30 del mattino, apprendo con grandissimo sgomento della lettera che la mamma di Matteo Battaglia di 12 anni deceduto il 24 agosto 2013 a Sellia Marina (CZ), ha rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La mamma di Matteo racconta che l’Assassino di suo figlio è «Libero», ragione per cui lei prova «vendetta». E continua: «Ci apprestiamo, come ogni mese, a celebrarne la memoria ma abbiamo saputo che questa volta, in chiesa, potrebbe esserci anche Epure Andrei Valentin: domani, infatti, scadono i termini di carcerazione preventiva e non ci risulta che la Procura della Repubblica di Catanzaro abbia chiesto il rinvio a giudizio di Epure Andrei Valentin». Da qui l'appello al Presidente della Repubblica: «Oltre che capo dello Stato è anche il capo della Magistratura, lei insomma è due volte garante, nei confronti miei come di tutti i cittadini, che in Italia si faccia Giustizia. Io, madre a cui Epure Andrei Valentin ha strappato e straziato un figlio di appena 11 anni, mi trovo oggi nella condizione, da me non prevista e voluta, di rimodulare il mio sentimento di Giustizia in sentimento di vendetta. Non l’ho scelto, ma l’inerzia della Procura della Repubblica di Catanzaro mi sta inducendo verso questa trasformazione, e le assicuro contro il mio volere, contro il mio senso di cittadinanza, contro il concetto, un tempo condiviso, di vivere in uno Stato di diritto».

Secondo Giuseppina Frangipane, «sei mesi, tanti ne sono passati, sembrerebbero a chiunque sufficienti per formulare in uno Stato di diritto una accusa così semplice e richiedere la celebrazione di un processo». «Non mi biasimi – conclude la Signora Giuseppina – se oggi i miei sentimenti di fiducia verso le istituzioni si stanno modificando per lasciare il posto, nello strazio della mia involontaria quanto ingiusta solitudine, ad un sentimento selvaggio e orrendo come la vendetta».

La lettera della Signora Giuseppina viene scritta in coincidenza del discorso che nel primo pomeriggio di ieri Matteo Renzi ha tenuto al Senato. Nell’ambito di questo discorso vorrei ricordare che il tema sollevato dalla mamma di Matteo Battaglia è stato lungamente ripreso da Renzi che nel suo discorso ha parlato di un esempio analogo.

La strada Statale 106 Ionica Calabrese – voglio ricordarlo – dal 1996 ad oggi mentre scrivo ha prodotto 500 vittime. Si parla di persone decedute sul colpo, perché se invece consideriamo le vittime post-incidente arriviamo ad oltre 700.

Ha causato oltre 10.000 feriti e migliaia di incidenti!

Si è guadagnata purtroppo a buona ragione il nomignolo di “strada della morte” ed è una delle strade più pericolose d’Italia. Quattrocentoquindici chilometri di autentico terrore che percorrono il tratto calabrese.

Per questa ragione confido nei canali di informazione affinchè possano dare eco al mio appello: che dopo l’imminente elezione a Premier Matteo Renzi – dopo aver visitato come ha già detto una scuola di Treviso – nel visitare una scuola del Sud, scelga una scuola calabrese tra le tante che vengono attraversate dalla strada Statale 106 Ionica. La famigerata “strada della morte”!

Fabio Pugliese
sabato 1 febbraio 2014 0 commenti

Vincenzo Fiorito vittima della SS106. PUGLIESE: «Noi calabresi figli di “di un Dio minore” fino a quando rimarremo zitti!»





Un uomo è morto a Strongoli, nel Crotonese, a causa di un incidente stradale lungo la strada Statale 106 Ionica. Lo scontro, avvenuto sotto al diluvio che in quel momento imperversava sulla zona e su tutta la Calabria, causa la morte di Vincenzo Fiorita di 68 anni di Strongoli, che si trovava a bordo di una Ford Focus che, per cause ancora da accertare, è andata a sbattere contro un pullman che procedeva nella stessa direzione e stava accostando per far salire i passeggeri.
Inutili i soccorsi: è stato trasportato in ambulanza, ma è morto durante il trasporto verso l'ospedale di Crotone. Per fortuna sull’autobus c'era solo il conducente che non ha riportato ferite.
Numerosi i disagi registrati anche per la viabilità già messa a dura prova lungo tutta l'arteria ionica a causa del maltempo.

Il mio primo pensiero è rivolto alla famiglia Fiorita, ai parenti ed agli amici di Vincenzo: prima vittima della famigerata “strada della morte” nel 2014, martire in Calabria, defunto come tantissimi altri semplicemente per aver osato rivendicare il diritto alla mobilità.

Siamo all’ennesima vittima dell’odiata S.S.106: una creatura che non ne vuole smettere di mietere vittime ma, anzi, come un dispetto, come una normalità, come un appuntamento semina paura e morte. Il puro calcolo matematico è impietoso: dal 2000 ad oggi sono più di 350 le vittime su questa strada maledetta.

Quanti “Sogni spezzati”, quanta gioventù rapita agli affetti, quante poveri madri ancora devono piangere, quanta economia perduta, quanta povertà, quanto abbandono, quanta desolazione?
Ad uccidere Vincenzo Fiorito, ed insieme tutti gli altri, è stato lo Stato, il sindacato, le promesse fatte e mai mantenute, l’ANAS, i vai esponenti di governo e parlamentari nazionali e regionali.
A loro va la mia più ampia condanna morale per aver trattato sempre – continuando – questo problema con assoluta ed inenarrabile indifferenza! Tutti. Nessuno escluso.
Così come non è escluso, anzi è certo, che Vincenzo Fiorita non sarà l’ultima vittima di questa strada…

Per questa ragione credo serva una nuova Speranza, una nuova capacità di acquisire consapevolezza ed una nuova rinnovata volontà di affrontare questo straordinario problema irrisolto.

Io non dimentico uno Stato che uccide i cittadini calabresi ed è per questa ragione che nei prossimi giorni non esiterò, anche dopo il dolore per l’ennesima vittima della “strada della morte”, di scrivere una lettera aperta al Presidente della Repubblica.

Noi calabresi, noi jonici non siamo figli di “di un Dio minore”, ma lo saremo sempre fino a quando rimarremo zitti!

Fabio Pugliese
 
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