martedì 26 novembre 2013 0 commenti

L’incoscienza di una minoranza dell’alto jonio ci ucciderà!




Nella pagina regionale de “Il Quotidiano della Calabria” di ieri, un articolo a firma di Maria F. Fortunato e Franco Maurella ha il merito di amplificare una protesta che insiste per la verità da più tempo rispetto al tracciato della Nuova S.S.106 nell’alto jonio cosentino.

In pratica, si avanzano le istanze di protesta di pochi – che poi numericamente vengono elevati miracolosamente a “maggioranza” – rispetto al tracciato della Nuova S.S. 106 che attraverserebbe
contrada Lista, uno dei più importanti siti archeologici d’epoca romana dell’alto Ionio. Si dice che il passaggio della Nuova S.S. 106 su contrada Lista, diventerebbe addirittura “una cesura, interrompendo la continuità dell’area di scavo” poi si ricorda che la stessa area è da decenni “ancora in attesa di una piena valorizzazione”.

Si avanza anche l’ennesimo pretesto: la nuova Statale 106 ionica passerà a ridosso del castello di Roseto Capo Spulico (come se non fosse già così per l’attuale S.S. 106), ed infine si ricorda che ad Amendolara il nuovo tracciato correrà per circa tre chilometri in trincea (dunque ad un livello più basso rispetto al terreno), come se ciò non avvenisse già in altri tratti della S.S. 106 in Basilicata ed in Puglia dove però questa strada è stata ammodernata ed ha 4 corsie.

L’articolo, per la verità, ha anche dei meriti: per esempio quello di spiegare chiaramente che il nuovo tracciato indicato dall’Anas è figlio di diverse esigenze tra le quali il rilevamento di sacche di gas nel sottosuolo che hanno portato i progettisti a ripensare il tracciato e pervenendo, appunto, a quello attuale.

L’articolo, sempre per la verità, nasconde anche un altro elemento importante: l’Anas è pervenuta a queste decisioni anche dopo un incontro avuto con quanti si ritengono oggi contrari a queste scelte che definiscono senza mezzi termini “invasive”. Pertanto, è utile che si sappia, l’Anas ha voluto discutere e ragionare con i cittadini (anche quelli più scontenti), dell’area dell’alto jonio cosentino.

Intendo ricordare brevemente che dei 415 chilometri di strada Statale 106 Ionica che attraversano la nostra Calabria solo il 20% risulta ad oggi ammodernato mentre tutto il resto non lo è. Così come ritengo doveroso ricordare che la Roseto – Sibari è l’unico ed il solo tratto della S.S,106 calabrese ad essere, ad oggi, finanziato, dotato di un progetto definitivo peraltro consegnato, nello scorso mese di giugno, dal Contraente generale agli uffici dell'Anas. È, quindi, un tratto di S.S. 106 che deve essere solo cantierizzato (come è scritto a chiare lettere anche sul sito web ufficiale dell’Anas).

È utile, altresì, ricordare che il mancato ammodernamento di questa strada è causa anche nel tratto Sibari – Roseto dell’impoverimento di quell’area e del crescente fenomeno dello spopolamento (come peraltro indicano chiaramente i recenti dati relativi al Rapporto Svimez), e che l’avvio dei lavori di ammodernamento renderebbero possibili 2.000 posti di lavoro.

Non intendo dimenticare, infine, un aspetto che, invece, a me interessa particolarmente: quello relativo alle tante vittime (i numeri parlano chiarissimo), ed alle centinaia di feriti e, quindi, al numero incredibile di incidenti stradali che possono e debbono essere evitati a tutti i costi attraverso l’ammodernamento della S.S. 106 nel tratto, appunto, compreso tra Sibari e Roseto!

Occorre finire questa inutile ed inqualificabile querelle campata in aria con argomenti pretestuosi che vanno dai 4 cocci che dal ’60 (dopo oltre mezzo secolo), non si è nemmeno riusciti a valorizzare alle motivazioni più eclatanti che non intendo riportare per vergogna! Occorre, inoltre, concentrarsi sul futuro di questa regione che merita una strada civile ed un futuro di sviluppo. Occorre leggere un po’ di dati, sfruttare la memoria che spesso non c’è o si perde anche in mala fede per ricordare che solo quest’anno, in quel tratto, ha perso la vita Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni, deceduto il 03 gennaio a Trebisacce, Marcel Mocan di 44 anni deceduto il 04 giugno a Trebisacce, Doru Badu di 42 anni, deceduto il 04 giugno a Trebisacce (CS), Clelia Andali di 57 anni, deceduta il 28 luglio a Villapiana e Leonardo Gualandris di 12 anni, deceduto il 28 luglio a Villapiana!

Occorre smetterla di avventurarsi in questa polemica decidendo, invece, di avere la coscienza necessaria ed il coraggio che serve in questi casi per assumere le scelte più giuste e lottate affinché l’Anas inizi e termini al più presto quei lavori. Per il futuro e lo sviluppo dell’alto jonio, per il lavoro e, soprattutto, per la vita!

Fabio Pugliese
Autore di “Chi è Stato?”, un libro-inchiesta sulla strada statale 106 ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte”
domenica 24 novembre 2013 0 commenti

Buon successo per la presentazione di “Chi è Stato?” a Crotone




Grande successo per la presentazione a Crotone del libro “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte”.

La presentazione, che si è tenuta ieri presso la storica Libreria Cerrelli, ha visto una buona presenza e partecipazione di pubblico ed, insieme, gli interventi del Dott. Pino Condello (Presidente Associazione “Le Arnie” che ha organizzato l’iniziativa), del Dott. Maurizio Mesoraca (Presidente Università Popolare Mediterranea di Crotone e già Senatore per il PCI nella X legislatura), e dell’Ing. Fabio Pugliese autore del libro. L’evento è stato introdotto e moderato dal poeta dialettale crotonese Sebastiano Defonte ed è stato accompagnato dagli intermezzi musicali a cura del musicista e cantautore crucolese Donato Mingrone e da Roberto Cannizzato che nel corso della serata hanno presentato anche l’ultimo singolo inedito “Ma chi ti dice” dedicato appunto alla S.S.106.

Alla presentazione del libro è seguito un dibattito che ha visto anche l’intervento di Ferdinando “Nando” Amoruso presente nel pubblico e Presidente del Comitato Pro SS106 V.I.T.A. di Cirò Marina (tra i più attivi sulla jonica calabrese).

«Con questa presentazione il mio libro – afferma Fabio Pugliese – tocca tutte le provincie calabresi coinvolte dalla drammatica presenza della S.S.106 dopo aver percorso, appunto, le provincie di Reggio, Catanzaro e Cosenza. Sono molto orgoglioso: grazie a questa attività ho potuto raccontare ai molti amici incontrati lungo questo percorso non solo i numeri relativi a questa strada che dal 2001 al 2013 ha provocato oltre 350 vittime e più di 8.500 feriti ma anche le responsabilità che questa strada ha con l’impoverimento e lo spopolamento dei territori jonici e, soprattutto, quanto la S.S.106 incida – in termini di costi sociali – sul bilancio della collettività! Affermo da più tempo che i problemi legati a questa “strada maledetta” sono molti ma al primo posto – continua Pugliese – credo sia evidente un notevole gap culturale che impedisce a molti di percepire quali siano davvero le ragioni per le quali l’ammodernamento di questa strada esiste in Puglia ed in Basilicata e finisce di esistere in  Calabria! Spero ed auspico davvero – conclude Pugliese – di aver dato e di poter continuare a dare il mio piccolo e modesto contributo affinché qualcosa possa cambiare in meglio ed affinchè le tante vite spezzate dalla “strada della morte” non vengano perse nel tempo e dimenticate nella nebbia della disinformazione imperante ed improduttiva in cui è precipitata la nostra amata regione».
domenica 10 novembre 2013 0 commenti

PUGLIESE: «Tuinea ventiduesima vittima della S.S.106 Jonica calabrese nel 2013. Superate le 350 vittime negli ultimi 13 anni!»





La morte di Tuinea Fanel, un giovane di 31 anni residente alla Frazione Pellaro di Reggio Calabria, non può lasciare indifferenti. Si tratta, infatti, della ventiduesima vittima della “strada della morte” nel solo 2013.

Ricordo, infatti, che prima di lui sono morti sull’asfalto della strada Statale 106 Ionica calabrese
Jonel Parus 32 anni, Carlo Chiriaco 67 anni, Vincenzo Salvatore Corvino 43 anni, Valentina Fiore 21 anni, Teresa Fiore 25 anni, Antonio Perrone 52 anni, Domenico Iacino 21 anni, Marcel Mocan 44 anni, Doru Badu 42 anni, Bruno Frustace 84 anni, Roberto Leonardo 52 anni, Antonietta Vigile 61 anni, Angelina Borelli 47 anni, Clelia Andali 57 anni, Leonardo Gualandris 12 anni, Teresa Fullone 75 anni, Giovanni Bevilacqua 73 anni, Antonia Amato 72 anni, Domenico Grillo 38 anni, Matteo Battaglia 12 anni e Raffaele Caserta 38 anni.

Tuinea Fanel è morto a causa di un incidente e mentre la stampa con puntualità ci riferisce che sono in corso accertamenti necessari a ricostruire l’esatta dinamica che vede coinvolta un’autovettura Renault Clio ed il pedone di nazionalità rumena non intendo tacere su quanti hanno concorso – ovviamente in modo indiretto – alla perdita di una vita umana.,

Parlo dello Stato italiano che attraverso il Ministero ai Trasporti ed alle Infrastrutture ha destinato alla Calabria solo 400 milioni di euro (degli 11 miliardi investiti sulla rete dei trasporti nazionale), facendo in modo peraltro che nemmeno un euro di questa ridicola somma venisse investita sulla “strada della morte”!

Parlo anche e, soprattutto, della classe politica dirigente regionale: la loro insipienza, la loro indifferenza e la loro incapacità anche di scuotersi e di non avere il coraggio necessario ad assumere le scelte giuste di fronte ai numeri impietosi legati alla “strada della morte” ci permette di definire perfettamente le cause e le ragioni per le quali nulla è cambiato e, purtroppo, cambierà rispetto alle sorti della S.S. 106.

Ho scritto e raccontato che dal 2001 al 2010 questa strada ha causato 283 vittime. Nel 2011 sono state 28 le vittime. Se uniamo quelle del 2012 a quelle di quest’anno possiamo affermare che in 13 anni sono già oltre 350 le vittime di questa strada! Cosa altro serve per far capire a chi dovrebbe intervenire che occorre l’ammodernamento immediato della “strada della morte”?

Non intendo aggiungere altro. Non credo serva aggiungere altro! Tuttavia, intendo esprimere, anche grazie alla stampa, i miei sentimenti di vicinanza e cordoglio ai familiari di Tuinea Fanel ventiduesima vittima di una strage di Stato che, purtroppo, non cesserà di esistere!


Fabio Pugliese, 10 novembre 2013
 
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