«Ho chiesto
al governatore calabrese Scopelliti di indicare, entro il 10 settembre, quali
temi privilegiare tra quelli contenuti nell’Intesa generale quadro, di
riscrivere le priorità in base alle reali esigenze della Calabria». Ha
parlato di priorità il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Maurizio
Lupi, nello scorso luglio in Calabria. Priorità, perché quando le risorse
finanziarie scarseggiano, bisogna decidere con molta oculatezza dove e come
spendere i soldi.
Nelle parole del
Ministro, tuttavia, è incoraggiante l’esortazione ad indicare entro il 10
settembre le priorità infrastrutturali soprattutto sulla base delle reali
esigenze della Calabria. Il Ministro, inoltre, tra le sue parole sulla S.S.
106, ha
parlato letteralmente di ”riscrivere” queste “priorità” atteso che,
evidentemente, aveva ben noti quali fossero i contenuti dell’Intesa generale
quadro.
Infatti
nell’Intesa generale quadro, relativamente alla rete viaria, viene annoverata
come “priorità” la sola A3 poiché capace di <<garantire un sistema di
infrastrutture e di servizi per la mobilità delle persone e delle merci
completamente integrato con le grandi reti di trasporto nazionale ed europee>>.
La strada Statale
106 Ionica calabrese diventa quindi una “non priorità” che – sempre come è
possibile leggere dal documento – <<in attesa dell’ammodernamento
complessivo […] non prevede il ricorso a costose infrastrutture, quanto alla
realizzazione di interventi mirati al soddisfacimento di bisogni acclarati>>
quali ad esempio <<la riqualificazione della SS 106 attraverso il
completamento di opere incompiute; l’omogeneizzazione della sezione viaria; la
realizzazione di arterie tangenziali alle aree urbane per favorire il drenaggio
dei flussi di attraversamento e nel contempo servire meglio le stesse aree
urbane; la rimozione di tratte critiche e/o pericolose; l’ eliminazione di
fattori di interferenza e accessi incontrollati a margine>>.
Circa l’idea
balzana di non considerare una priorità infrastrutturale la strada Statale 106
Ionica calabrese vorrei ora illustrare alcune considerazioni: a) La S.S.106 Jonica calabrese non
può e non deve rappresentare una priorità regionale ma deve rappresentare di
fatto una priorità nazionale, se non europea, per la posizione che
occupa nel Mediterraneo e nel Mezzoggiorno d’’Italia; b) Il suo ammodernamento
favorirebbe peraltro un maggiore e nuovo sviluppo dei porti di
Corigliano Calabro, Cariati e Crotone ed insieme della linea ferroviaria jonica
– oramai dimenticata – e dell’aeroporto di Crotone (unico scalo aereo presente
nella Calabria jonica) e tutto ciò, ovviamente, contribuirà a favorire
occupazione e benessere per l’intera regione; c) Non ha più alcun senso non
avere un piano di finanziamento organico e completo per la modernizzazione
della Statale 106 Jonica puntando su piccoli “aggiustamenti” che hanno solo il
valore di sperperare denari in un momento in cui – come ha avuto modo di
dire anche il Ministro – le risorse mancano; d) La Calabria jonica ha
bisogno di aprirsi alle relazioni esterne, a rendere più accessibile il
proprio territorio, ad essere connessa in tempi e con costi competitivi alle
grandi città e ai mercati di riferimento nazionali e Internazionali atteso che la Calabria tirrenica ha già
l’A3 e, quindi, può di fatto riuscire in questo obiettivo; e) Lo sviluppo del
corridoio Jonico calabrese, inoltre, si andrebbe ad unire a quello – già
esistente – lucano e pugliese andandosi ad integrare perfettamente con l’adriatica:
si completerebbe, in pratica, una via certamente più comoda per percorrere il
Paese da nord a sud e ciò diventerebbe un elemento di sviluppo e di progresso non
solo per la Calabria
jonica ma per la regione intera; f) Fino a quando la strada Statale 106
Ionica calabrese non verrà ammodernata sarà incapace di attrarre investitori
che da fuori possono portare risorse ad una area ormai destinata sempre più all’impoverimento
ed allo spopolamento (soprattutto giovanile).
Non intendo
commentare le ragioni per le quali questi argomenti non vengono affrontati e
discussi da quanti rappresentano i cittadini calabresi nel governo nazionale e
regionale: entrerei in una inutile polemica che non avrebbe nessun
significato e nessuna utilità alla causa. Voglio tuttavia far notare quanto
il silenzio relativo alle vicende della strada Statale 106 Ionica calabrese sia
sempre minore grazie ad un processo emergente di sensibilizzazione e di
conoscenza che avviene ormai da mesi nei social network e, più in generale, nella
rete dove migliaia di persone seguono con una nuova attenzione tutto ciò
che riguarda la “strada della morte”. Stupisce che di ciò se ne siano accorti
ormai tutti gli organi di stampa su carta e su web e non la politica calabrese.
Il 10 di
settembre è ormai vicino ed io confido nelle intenzioni più lungimiranti della
politica calabrese: l’ammodernamento della strada Statale 106 Ionica
calabrese ormai non è più rimandabile. Serve coscienze, volontà e
determinazione da parte di una classe politica calabrese che non può e non deve
più perdere tempo.
Non sempre un
cambiamento produce un miglioramento ma è impensabile migliorare le sorti di
una regione immersa in gravissime difficoltà senza cambiare. Confido nella
volontà di voler cambiare le sorti ed il futuro nella nostra Calabria anche
perché – come diceva Eraclito – <<Non c’è nulla di immutabile,
tranne l’esigenza di cambiare>>.
Fabio Pugliese
04 settembre
2013
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